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Il Vescovo Palmieri ai sindaci del Piceno: “Viviamo in un deficit di speranza”

ASCOLI PICENO – Nella giornata di venerdì 20 dicembre, il Vescovo Gianpiero Palmieri ha accolto in Episcopio una delegazione di sindaci e amministratori del territorio.

Con il Natale ormai alle porte, il Vescovo Gianpiero ha scelto di incontrare i rappresentanti istituzionali attivi nella Diocesi di Ascoli Piceno in un appuntamento all’insegna della cordialità e dell’unità di intenti insieme ai sindaci Pietrangelo Panichi di Ancarano, Sara Moreschini di Appignano, Claudio Flamini di Maltignano, Massimo Narcisi di Monsampolo, Emidio Ortolani di Palmiano, Emiliano Sciamanna di Roccafluvione, Giovanni Borraccini di Rotella e all’assessore alle Pari opportunità del Comune di Ascoli Annagrazia Di Nicola.

Come evidenziato da monsignor Palmieri in apertura, l’incontro in questione rappresenta la tappa inaugurale di un percorso che, negli anni a venire, potrà rappresentare un appuntamento fisso a ridosso del Natale, per scambiarsi reciprocamente gli auguri in vista delle feste e condividere idee e progetti per l’anno a venire.

In questo senso, il Vescovo Palmieri ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza del 2025 ormai imminente, anno in cui la Chiesa celebrerà il Giubileo. In attesa dell’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro e della liturgia che il 29 dicembre sancirà l’apertura del Giubileo anche ad Ascoli, il Vescovo Gianpiero ha illustrato agli amministratori salienti il tema scelto da Papa Francesco per l’anno giubilare, la Speranza, e le iniziative che le Diocesi del Piceno intendono portare avanti da qui ai prossimi mesi.

La speranza non delude”: lo spunto arriva direttamente dalla Lettera di San Paolo ai Romani, punto di partenza di un anno giubilare che vedrà le parrocchie e le diocesi del territorio particolarmente attive in un dialogo costante con le esigenze e le istanze espresse dalla comunità locale.

«A nessuno di noi sfugge che ci sia un deficit di speranza, una sorta di fatica legata in particolare alla percezione del futuro tra le nuove generazioni – sottolinea il Vescovo nel rivolgersi ai sindaci del Piceno – Partecipo sempre molto volentieri agli incontri con i ragazzi dei quinti superiori, e noto come questa percezione sia sempre più comune».

Per questa ragione, anche per far fronte alle problematiche più diffuse sul territorio, le Diocesi di Ascoli e San Benedetto-Ripatransone-Montalto hanno intenzione di riportare speranza a partire da buone pratiche declinate in ogni ambito, da illustrare attraverso un dialogo con le realtà parrocchiali e diocesane.

In questo senso, ogni parrocchia è stata invitata a riflettere sulla necessità di speranza nel proprio territorio di competenza e, dagli spunti di riflessioni emersi, è stato definito un ricco programma di iniziative, che il Vescovo Gianpiero ha presentato ai sindaci per coinvolgere ulteriormente i territori in un anno giubilare che si preannuncia decisamente ricco di occasioni di confronto e crescita umana e spirituale, volutamente promosse a partire “dal basso”, dalle parrocchie e dalle necessità espresse dal territorio.

In particolare, il Vescovo ha annunciato la volontà di proporre dei brevi percorsi giubilari costituiti da tre tappe: liturgia della misericordia di Dio, scambiandoci il perdono con tutti quelli che lo desiderano, professione di fede con memoria del battesimo e azione caritativa. I percorsi avranno luogo, nella Diocesi di Ascoli, in quattro luoghi, ciascuno in ogni Vicaria diocesana, nell’ambito dei quali i fedeli potranno vivere appieno il percorso giubilare, riscoprendo insieme la bellezza del sentirsi perdonati e di ricominciare.

In questo senso, gli amministratori presenti hanno espresso la propria soddisfazione al termine di un incontro particolarmente proficuo, sottolineando la bontà del tema scelto e approfittando per fare il punto insieme al Vescovo Gianpiero sulle esigenze e le necessità del territorio, prima di scambiarsi gli auguri e di salutarsi con l’impegno di dare seguito a quanto condiviso in questo primo appuntamento, a cui sarà importante garantire continuità anche negli anni a venire.

 

 

 

Federico Ameli: