X

Addio a Emanuela Massicci, commozione nella comunità di Ripaberarda. Vescovo Palmieri: “Ognuno di noi deve vigilare sul proprio cuore e sul cuore degli altri”

CASTIGNANO – La comunità di Ripaberarda si è stretta intorno al dolore della famiglia di Emanuela Massicci, uccisa dal marito all’età di 45 anni. La notizia della sua morte ha creato un vuoto profondo nei cuori di chi l’ha conosciuta.

Emanuela lascia i figli Tommaso e Jacopo, il padre Lodovico, la madre Luciana, il fratello Andrea, e tutti i suoi parenti e amici.

Ieri, 23 Dicembre 2024, il feretro è stato accolto nella Chiesa Parrocchiale di Sant’Egidio Abate, dove si è tenuto un momento di raccoglimento. Oggi, Martedì 24 Dicembre, alle 10:30, si sono svolti i funerali, in una chiesa gremita, presieduti dal Vescovo Gianpiero Palmieri, concelebrata da diversi sacerdoti della diocesi.

Mons. Palmieri durante l’omelia ha affermato: “La nostra comunità cristiana si raduna per piangere, perché sente la devastazione che prende il cuore di tutti. Oggi ci stringiamo intorno a voi per farvi sentire l’affetto, la stima e il momento di dolore.

Ognuno di noi mette da parte i propri convincimenti nell’interpretare gli eventi e tace, perché deve parlare solo il dolore, un dolore grande che merita attenzione, rispetto e cura. Ho scelto determinate Letture per il saluto a Emanuela, con intima e profonda convinzione nella fede che noi la riabbracceremo e che per ora lei ci è vicina, più viva che mai, è qui accanto a noi. Per questo ho scelto il Vangelo delle Beatitudini, perché chi vive fedele al Vangelo, chi vive fedele alla verità e fa il bene, costui vive la beatitudine di essere accanto a Dio sempre, in questa Terra e nell’aldilà. Nella storia umana, l’uomo e la donna sono il capolavoro di Dio, ma se essi si separano da Dio si separano dalla verità che splende nel loro cuore per mezzo dello Spirito e arrivano a compiere il male.

Nella Prima Lettura si legge che ci sono due fratelli ed entrambi posseggono una ricchezza, uno coltiva i campi e l’altro il gregge, ma Dio guarda il cuore di Caino e vede che non è puro, nel suo cuore si annida il male e glielo dice: “Caino, fa attenzione perché il maligno è alla tua porta, se tu ti lasci andare lui entrerà e ti devasterà”. Così accadrà.

Caino non è capace di vedere l’amore di Dio e la bellezza della sua famiglia e uccide il fratello e per la prima volta il sangue umano finisce sulla Terra, secondo il racconto della Genesi. Caino alla domanda del Signore: “Dov’è tuo fratello?” si difende inutilmente e alla fine dice: “Non mi resta che fuggire per sempre“. Dio dice: “Nessuno uccida Caino” e fa un segno sulla sua fronte, in questa maniera Dio vuole interrompere la spirale della violenza. Di fronte a tutto questo Caino fonda una città che nasce su un omicidio e la Legge viene data affinché la violenza non degeneri.

Carissimi, non basterà la Legge a impedirci di fare il male, deve scomparire ogni traccia di violenza nel nostro cuore, di sopraffazione, di manipolazione, di affermazione del proprio punto di vista. Questo, sia nei confronti delle donne e dei bambini, sia nei confronti degli uomini. L’unica condizione per stare insieme è rinunciare alla violenza. Ognuno di noi deve vigilare sul proprio cuore e sul cuore degli altri. È insopportabile la risposta di Caino: “Sono forse io il custode di mio fratello?” così come è insopportabile l’atteggiamento di chi se ne disinteressa. Soltanto una comunità coesa che si vuole bene, che vigila su tutti, è una comunità che può andare avanti.

Emanuela ci invita oggi a riflettere su questo. Il suo sorriso, il suo sguardo e il suo esempio rimarranno impressi nei nostri cuori. Le Beatitudini si compiono ora in lei:

  • Beata Emanuela, povera in spirito, perché di lei è il Regno dei Cieli.
  • Beata Emanuela, afflitta, perché sarà consolata.
  • Beata Emanuela, mite, perché erediterà la Terra.
  • Beata Emanuela, che ha fame e sete di giustizia, perché sarà saziata.
  • Beata Emanuela, misericordiosa, perché troverà misericordia.
  • Beata Emanuela, pura di cuore, perché vedrà Dio.
  • Beata Emanuela, operatrice di pace, perché sarà chiamata figlia di Dio.
  • Beata Emanuela, perseguitata per causa della giustizia, perché di lei è il Regno dei Cieli.

Emanuela diventi un simbolo per ciascuno di noi, dove impariamo a volerci sempre più bene e a credere nel Dio della vita che non rifiuta nessuno, che non è violento verso nessuno. Chiediamo al Signore di convertirci il cuore. Evitiamo ogni forma di violenza sia con il corpo che con le parole, evitiamo tutto ciò che non costruisce comunione, evitiamo che il maligno si impossessi di noi.”

Emanuela lascia un’eredità di affetto e ricordi che continueranno a vivere attraverso le testimonianze dei suoi cari. In tanti hanno gremito la chiesa per darle l’ultimo saluto, sottolineando il profondo legame che la univa alla comunità.

Al termine della celebrazione, il Sindaco di Castignano, Fabio Polini, ha condiviso un commosso ricordo di Emanuela a nome dell’intera comunità. La famiglia, profondamente toccata, ha espresso tutto il suo affetto e il legame indissolubile con la memoria di Emanuela.”

Il Vescovo Palmieri, prima della benedizione, ha esortato tutti a un gesto concreto di amore in famiglia: “Andando a casa datevi un abbraccio fra moglie e marito e insieme datelo ai vostri figli”.

Redazione:

View Comments (2)

  • Il Signore l'accolta tra le sue braccia e per sua intercessione possano essere convertiti i cuori di una moltitudine di persone.

  • Che Dio ti benedica Emanuela, A me sembra di averti conosciuto in passato comunque quando passerò con la bicicletta davanti a casa tua ti saluterò come se tu fossi sempre presente con il tuo bellissimo sorriso