Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano, vatican news
È una Cinquecento, lo stesso modello che portò Papa Francesco in giro per New York nel settembre 2015, la prima automobile a percorrere il sottopassaggio della nuova Piazza Pia, inaugurata questa mattina a tre giorni dall’inizio del Giubileo. Le folate di vento freddo che hanno caratterizzato buona parte della cerimonia hanno accompagnato l’iniziale esecuzione dell’inno vaticano, ad opera della Banda musicale del Corpo della Gendarmeria, e di quello italiano, eseguito dal Corpo di polizia locale di Roma Capitale.
Parolin: “Antico e moderno non si contrappongono”
“Questo è un momento significativo e per me personalmente è un momento di gratitudine”, ha dichiarato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, presente all’evento in rappresentanza della Santa Sede assieme all’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per la Nuova Evangelizzazione e incaricato da Papa Francesco all’organizzazione dell’Anno Santo. “Si potrebbe dire che è stato portato a compimento un lavoro di moltissimi anni”, ha aggiunto il porporato, evidenziando i primi sviluppi risalenti al Giubileo del 1950 e alla realizzazione di Via della Conciliazione sotto il pontificato di Pio XII. “Nella nuova piazza – ha osservato ancora il porporato – antico e moderno non si contrappongono”, unendo concretamente Castel Sant’Angelo al Colonnato del Bernini. “È stata compiuta un’opera di grande valore ingegneristico, che agevolerà il fatto di poter ammirare una città attraversata dal Tevere ma non divisa”, ha concluso.
Gualtieri: un progetto attento alla sostenibilità ambientale
“Ci credevano in pochi, ma ce l’abbiamo fatta”, è stato il commento del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha parlato di “una vera e propria corsa contro il tempo” per terminare i lavori in tempo per l’apertura della Porta Santa. Il primo cittadino ha citato i numeri del progetto: 110 maestranze, divise in tre turni per 450 giorni di lavoro totali, senza pause. “Una grande piazza dell’abbraccio”, così l’ha definita Gualtieri, simbolo di una nuova “stagione di comunione, di collaborazione tra la Santa Sede, lo Stato italiano e la sua capitale”. Piazza Pia diventa l’area pedonale urbana più estesa di Roma, con una capienza totale di 150 mila persone. Un’opportunità, quindi, per “ospitare tanti eventi del Giubileo”. Un progetto condotto nel segno della sostenibilità ambientale – attraverso l’installazione di aree ombreggiate, fontane e la canalizzazione dell’acqua piovana – che rafforza ulteriormente il legame della piazza con la Santa Sede, data l’attenzione del Papa alle tematiche ambientali, e che vuole rilanciare “il potente messaggio di speranza, fraternità e pace” che, secondo Gualtieri, proprio Francesco “ha legato al Giubileo”.
Meloni: Piazza Pia, un “piccolo miracolo civile”
Di un “piccolo miracolo civile” ha poi parlato la presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, che nel rigraziare tutte le maestranze impegnate nella realizzazione della nuova Piazza Pia si è riferita all’Anno Santo come a un evento “prima di tutto di fede, che ci consente di fare un po’ i conti con noi stessi”. A chi viene chiesto di raccontare la propria esperienza di pellegrinaggio, ha detto la premier, “ci si sente spesso rispondere che quel cammino ha rappresentato un punto di svolta”. L’auspicio indicato da Meloni è che “quel tempo passato con sé stessi ci liberi sostanzialmente da tutto ciò che è superfluo”. “Lo zaino del pellegrino è leggero – ha sottolineato la premier – perché contiene solo l’essenziale”.
Salvini: lavoratori italiani e stranieri integrati
Sul palco allestito nel cuore della nuova piazza è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha lodato “l’integrazione” tra gli operai italiani e stranieri così come l’unità di intenti delle “forze politiche, sociali e sindacali” nella realizzazione dei lavori, remando “tutti nella stessa direzione”. Dopo i saluti istituzionali di Stefano Antonio Donnarumma, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato e di Francesco Rocca, presidente della regione Lazio l’inaugurazione si è conclusa con il tradizionale taglio del nastro e il passaggio di un mezzo Anas, che si è occupata della realizzazione dei cantieri, seguito dalla Cinquecento bianca.
0 commenti