ASCOLI PICENO – Mercoledì mattina, presso la Casa Circondariale di Marino del Tronto, si è tenuta la Santa Messa di Natale, un momento di intensa spiritualità e condivisione presieduto dal Vescovo Gianpiero Palmieri e concelebrato dal Cappellano Don Basilio Marchei. Alla celebrazione hanno partecipato numerosi detenuti della Sezione Giudiziaria, insieme a volontari del Centro di Ascolto della Caritas Diocesana di Ascoli Piceno e dell’Associazione Amici di Gesù, alla presenza di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria.
Ad animare la liturgia sono state le voci melodiose di Alice Migliore e Rosaria Macera, consacrate dei Discepoli di Maria di Nazareth – Amici di Gesù, accompagnate dalla chitarra e da un coro di detenuti. Il coro, preparato con dedizione attraverso un corso di canto, non solo ha reso più coinvolgente la celebrazione, ma ha offerto ai partecipanti un’opportunità di crescita personale e spirituale.
Il messaggio del Vescovo: “La pace inizia dal cuore”
Durante l’omelia, Mons. Gianpiero Palmieri ha offerto una riflessione profonda sul significato del Natale, sottolineando come Dio, incarnandosi in Gesù, abbia scelto di condividere pienamente la condizione umana:
“Dio si è fatto uomo per vivere le nostre gioie, dolori, speranze e delusioni. Nessuno di noi può più dire a Dio: ‘Che ne sai tu di quello che proviamo noi?’. Gesù ha vissuto tutto questo, fino a soffrire e morire sulla croce, per rendere noi figli di Dio e fratelli suoi.”
Il Vescovo Gianpiero ha poi affrontato il tema della pace, mettendo in evidenza le tensioni globali e le preoccupazioni per le guerre che affliggono il mondo. Tuttavia, ha invitato i presenti a riflettere sulla pace interiore come primo passo verso un cambiamento reale: “Non possiamo criticare i potenti della terra se portiamo violenza nei nostri cuori. La pace del mondo comincia da ciascuno di noi. Dobbiamo vigilare su noi stessi, spezzare la spirale del male e costruire la pace dentro di noi.”
Questa riflessione ha assunto una dimensione ancora più toccante alla luce dei recenti episodi di violenza, come il tragico omicidio di una giovane donna a Ripaberarda e l’aggressione avvenuta a Comunanza.
Un inno alla speranza
La celebrazione si è conclusa con un momento particolarmente emozionante: l’esecuzione di un brano inedito intitolato “Parte del mondo”, nato dai pensieri dei detenuti e musicato con il supporto di Alice Migliore. La canzone, accolta con grande entusiasmo, ha rappresentato un invito a riflettere e a lavorare su sé stessi per costruire un futuro di pace, sia dentro che fuori le mura del carcere.
Con l’augurio che questo messaggio di speranza raggiunga tutti, ovunque ci si trovi, il Vescovo ha invitato ciascuno a impegnarsi con urgenza per un cambiamento interiore.
Perché la vera pace, come ci ha ricordato, è un dono che nasce nel cuore di ognuno di noi.
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Un canto che dona ali per volare: sopra le proprie fragilità, sopra un abisso di tenebra, sopra un giudizio, il proprio, che logora, incalzando il pensiero di un fallimento senza riscatto: ma la Speranza -Misericordia nasce per TUTTI, deposta in una mangiatoia per essere contemplata e invocata quando tutto sembra perduto. Buon Natale Grazie#evamcapriotti