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Consigli di lettura: “L’ultimo treno della notte” dell’ascolano Stefano Diotallevi

Di Filomena Gagliardi

ASCOLI PICENO – Se desiderate immergervi nella magia del periodo natalizio, non posso che consigliarvi la lettura del nuovo libro di Stefano Diotallevi: una fiaba musicale che evoca il sapore delle cose antiche e romantiche, impresse nella memoria con vivida intensità.

La storia si svolge in una città mai nominata esplicitamente, ma il narratore, con i suoi dettagli e riferimenti, la identifica chiaramente per chi, come lui, conosce Ascoli Piceno.

Ascoli, con la sua bellezza a misura d’uomo, è una città dove la stazione ferroviaria ha sempre avuto un ruolo importante. Modernizzata nel corso degli anni, oggi vi transitano treni dai nomi musicali, come Jazz, Pop, Swing e Rock. Un tempo, invece, vi passavano le littorine, e nel cuore del narratore rimane viva l’immagine della stazione di un’epoca passata: quella che lui frequentava da ragazzo, aspettando ansiosamente la ragazza del suo cuore.

Il racconto è suddiviso in brevi capitoli senza titolo, ognuno dei quali si conclude con il suggerimento di una canzone da ascoltare, accompagnata da un QR code. Due di queste canzoni sono scritte dallo stesso Diotallevi, che, oltre a essere Ufficiale di Polizia ad Ascoli Piceno, è scrittore, autore di testi musicali e musicista nel tempo libero.

Il testo alterna uno stile narrativo a uno teatrale, creando un dialogo diretto con i lettori fin dalle prime righe:

“Buonasera! Buonasera gentili signore e signori! Se siete comodi… credo si possa iniziare. Stasera parlerò di treni e di antiche stazioni; ancor più, di come un uomo di mezza età, che si sente anziano precoce e in convalescenza, venga fatalmente attratto dal cantiere che sta rimodernando l’antica stazione ferroviaria della sua città. Una stazioncina di provincia, capolinea di un solo binario che si distende, pigro verso il mare…”

Musica e treni: un legame profondo
Diotallevi sottolinea l’inestricabile connessione tra treni e musica, descrivendola con queste parole:

“Eh sì, la musica e i treni hanno qualcosa di magico e di struggente, come la vita che scorre e attende, come gli arrivi e le partenze, come le attese, gli incontri o gli appuntamenti perduti.”

Le stazioni, siano esse moderne o antiche, sono per eccellenza il luogo degli amori. Una delle descrizioni più poetiche nel libro è dedicata alla campanella che annuncia gli arrivi:

“La campanella degli arrivi urla come impazzita, suonando un’era prima che spunti la sagoma del lento treno annunciato. Quanto eri bella! Avevi almeno dieci anni meno di me, ma sembravi già una donna rigogliosa, matura! E quella campanella deve essere ancora lì: mi è rimasta stampata nel cranio!”

Un sogno sospeso tra realtà e desiderio
Il libro esplora anche come la vita reale possa spesso deludere le aspettative, interrompere legami o deviare speranze. Tuttavia, l’arte e la poesia offrono una dimensione in cui i desideri possono avverarsi, come suggerisce il narratore:

“Forse davvero solo l’arte, la poesia o la pittura saprebbero dare la splendida illusione di una risposta, ma se l’ultimo treno della notte farà suonare ancora quella fatidica campanella… io sarò in stazione ad aspettarlo.”

Un regalo perfetto per ogni occasione
Il libro, pubblicato da Armando Editore alla fine del 2024, è un’ottima idea regalo per Natale o per la Festa della Befana. È reperibile nelle edicole locali o può essere richiesto direttamente all’autore, un vero orgoglio per Ascoli. Con la sua copertina che ritrae treni antichi, ragazzini che suonano e la stazione con il suo bar – oggi chiuso per lavori –, L’ultimo treno della notte è un viaggio poetico e nostalgico.

Infine, un suggerimento musicale: accanto alla selezione di Diotallevi, non posso non menzionare I treni a vapore di Ivano Fossati, interpretata anche da Fiorella Mannoia. E chissà, magari una presentazione del libro in stazione potrebbe davvero diventare realtà, unendo ancora una volta treni, musica e amore.

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