(Foto Vatican Media/SIR)

“Dove la Madre è di casa, il diavolo non entra, dove c’è la Madre il turbamento non prevale, la paura non vince”. Lo ha detto il card. Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica di Santa Maria Maggiore, durante l’omelia della messa celebrata dopo l’apertura della Porta Santa giubilare della basilica papale. “Non saranno le idee o le tecnologie a darci conforto o speranza, ma il volto della Madre di Dio”, ha garantito il porporato: “Il tempo acquista la sua pienezza quando è unito all’eternità, cioè con il tempo infinito di Dio. Il tempo è una grande creatura di Dio. L’uomo spesso, in diversi modi, ha voluto aumentare o perfezionare il tempo con le nuove tecnologie, ma ogni suo tentativo si risolve sempre nella sua perdita o in quella che potremmo definire la stanchezza del tempo. Basti pensare ai computer o ai telefonini: progettati per arricchire il nostro tempo, diventano spesso i suoi peggiori nemici”.

“Non ci si può mai sentire sperduti, persi o stanchi del tempo vissuto con Dio, e la Vergine Maria sta al cuore di questo tempo”, ha assicurato Makrickas citando l’icona di Maria Salus Populi Romani custodita nella basilica: “Le mani di Maria accarezzano la nostra vita, il suo manto ci protegge e ripara, così come ha protetto tra le sue braccia nella mangiatoia il bambino Gesù”. “Ogni pellegrino che varcherà la soglia della Porta Santa in questo primo santuario mariano d’Occidente durante l’anno giubilare – ha detto il cardinale – ripartirà da qui con la sicurezza di essere accompagnato dalla grazia, dalla protezione, dalla cura e dalla tenerezza materna di Maria. Così come ha seguito Gesù dalla nascita fino alla morte, nei momenti gioiosi e nelle ore buie del dolore, Maria, da madre, accompagna la Chiesa e ciascun credente verso suo Figlio, il salvatore del mondo”. “Questo antico santuario mariano si trova al centro di Roma, al cuore di una struttura viaria a stella che evoca la stella di Betlemme”, ha concluso Makrickas: “Racchiude perfettamente la sua missione: essere stella luminosa a servizio della luce vera, indicando il Salvatore, vero Dio e vero uomo, nato dalla Vergine Maria. Da 1600 anni questa basilica papale si propone di essere come la stella di Betlemme che diffonde l’annuncio evangelico rivolto ai pastori: non abbiate paura, ma mettetevi in cammino verso il Signore. Che questo anno giubilare ci muova e ci spinga a camminare verso il Signore, con preoccupazione autentica e sincera per i nostri cari, i nostri poveri, i malati, tutti quelli che hanno smarrito la strada della verità, della gioia e della pace.

Tutti, senza distinzione, siamo chiamati a questa identica speranza, tutti possiamo camminare in questa strada di speranza gioiosa, e Maria è accanto a tutti, nessuno escluso”.

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