Almeno 74 bambini, secondo le notizie, sarebbero stati uccisi a causa della violenza incessante nella Striscia di Gaza solo nei primi sette giorni del 2025. I bambini sarebbero stati uccisi in diversi episodi di massa, tra cui attacchi notturni a Gaza City, Khan Younis e Al Mawasi, una “zona sicura” designata unilateralmente nel sud. L’attacco più recente, che risale a martedì 7 gennaio 2025, ha visto 5 bambini uccisi ad Al Mawasi. Lo denuncia l’Unicef.
La continuativa mancanza di rifugi di base, combinata alle temperature invernali, rappresenta una grave minaccia per i bambini. Con più di 1 milione di bambini che vivono in tende di fortuna e molte famiglie sfollate negli ultimi 15 mesi, i bambini affrontano rischi estremi. Secondo le notizie, dal 26 dicembre, 8 neonati sarebbero morti per ipotermia, una grave minaccia per i bambini piccoli che non sono in grado di regolare la loro temperatura corporea.
La situazione umanitaria a Gaza è andata fuori controllo.
Il numero di camion con aiuti che entrano a Gaza rimane drammaticamente insufficiente per rispondere ai bisogni più elementari delle famiglie. L’ordine civile è in gran parte crollato a Gaza, con il saccheggio dei beni umanitari.
I pochi ospedali ancora operativi sono sovraccarichi. La distruzione delle infrastrutture civili ha lasciato le famiglie in difficoltà nell’accesso ad aiuti essenziali, che comprendono cibo, acqua sicura, servizi igienici e l’accesso all’assistenza sanitaria. L’ospedale di Kamal Adwan, che era l’unica struttura medica operativa e l’unico ospedale con un’unità pediatrica nel nord di Gaza, non è più in funzione a causa di un raid avvenuto alla fine del mese scorso. Questo ha ulteriormente aggravato le condizioni già disastrose dell’assistenza medica nella regione.
“Per i bambini di Gaza, il nuovo anno ha portato più morte e sofferenza a causa di attacchi, deprivazione e la crescente esposizione al freddo”, ha dichiarato Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef. “Un cessate il fuoco è atteso da troppo tempo. Troppi bambini sono stati uccisi o hanno perso i propri cari nel tragico inizio del nuovo anno”.
L’Unicef chiede alle parti in conflitto di “rispettare i propri obblighi secondo il diritto umanitario internazionale, che comprendono la cessazione degli attacchi su civili, operatori umanitari e infrastrutture civili; rispondere ai bisogni essenziali dei civili e facilitare un accesso umanitario rapido sicuro e senza ostacoli”.