DIOCESI – Domenica 19 gennaio, alle ore 18, nella Parrocchia Sacro Cuore di Gesù a Centobuchi di Monteprandone (AP), si è svolta una Celebrazione Ecumenica della Parola di Dio organizzata dalla Diocesi di Ascoli Piceno e dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.
L’evento è stato dedicato alla commemorazione del 1700° anniversario del primo Concilio Ecumenico della storia della Chiesa, tenutosi a Nicea nel 325, durante il quale venne proclamato il Credo che ancora oggi professiamo.
Il Vescovo Gianpiero Palmieri ha accolto, per l’occasione, il Pastore della Chiesa Evangelica Battista delle Marche, Amado Luis Giuliani, membro della comunità ecumenica delle Marche, e il pastore della Chiesa evangelica pentecostale Vito Bleve. Avrebbe dovuto partecipare anche Padre Claudio Costache, sacerdote ortodosso rumeno, assente per motivi di salute.
Il tema dell’incontro, ispirato al versetto biblico di Giovanni 11,26: «Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?», ha invitato a riflettere sull’autenticità della fede e a condividerla tra le diverse confessioni cristiane presenti sul territorio.
La celebrazione si è aperta con un caloroso saluto rivolto ai rappresentanti delle varie confessioni, che hanno partecipato con sincera dedizione alla preghiera comune. Tra le letture proclamate, il versetto del Deuteronomio 6,4-5: «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo! Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le tue forze», e un passo della Prima Lettera di Pietro (1,3-9): «Dio, il Padre del nostro Signore Gesù Cristo, ha avuto misericordia di noi, facendoci rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti».
I pastori ospiti hanno offerto profonde riflessioni sulle letture. Il pastore Vito Bleve ha sottolineato: «Gesù è interessato a ciò che crediamo. Credere in Lui non significa solo riconoscerne l’esistenza, ma instaurare un rapporto personale e autentico con Lui». Ha poi aggiunto che «la fede va tradotta nella vita quotidiana».
Il pastore Amado Luis Giuliani ha ribadito il messaggio centrale dell’incontro: «Gesù ci aiuta a credere in Lui rivelandosi come la Risurrezione e la Vita. La fede è un cammino continuo, da rinnovare e vivere nell’unità, proprio come accadde a Nicea 1700 anni fa».
Mons. Palmieri, unendosi alla riflessione, ha espresso la gioia per la condivisione dell’esperienza ecumenica: «Non si crede da soli. La fede è comunitaria e si alimenta attraverso l’unzione dello Spirito Santo. La Chiesa è un corpo vivo, dove la fede di ciascuno rafforza quella degli altri». Ha poi ricordato il valore del Credo niceno, «che proclama: “Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”», e ha sottolineato l’importanza dell’unità nella diversità: «Siamo già uno in Cristo, ma dobbiamo impegnarci a ricostruire l’unità, riconoscendo il valore che ogni Chiesa porta agli altri».
Al termine delle riflessioni, i partecipanti hanno acceso le candele per la professione di fede cristiana (e del battesimo) definita a Nicea e a Costantinopoli, simbolo di Gesù risorto, utilizzando la fiamma del cero pasquale.
L’incontro ha visto una grande partecipazione di fedeli, che hanno potuto interrogarsi sulla qualità della propria fede e sulla bellezza dell’unità cristiana.
Don Vincent, a conclusione della celebrazione, ha ringraziato Mons. Palmieri, i rappresentanti delle Chiese cristiane presenti, il gruppo del Rinnovamento nello Spirito Santo e il coro di Ascoli Piceno, che ha arricchito con il canto l’intero evento.