“Questo è un tempo di grazia per riflettere sulla comunicazione globale”. Lo ha detto Maria Ressa, cofounder di Rappler, sito di giornalismo investigativo delle Filippine, e premio nobel per la pace 2021, intervenendo all’evento in Aula Paolo VI nell’ambito del Giubileo della comunicazione.
Ressa ha incentrato il suo intervento sul rapporto tra comunicazione e democrazia. “Per inseguire il potere e il denaro, la tecnologia ha permesso un’insidiosa manipolazione della democrazia”, ha affermato. Le Big Tech, a suo avviso, “hanno trasformato i social media da strumento di connessione in un’arma di ingegneria comportamentale di massa. Monetizzano l’odio; amplificano le nostre divisioni; e sistematicamente erodono la nostra capacità di pensiero sfumato e di empatia”.
Secondo Maria Ressa, “il modello di business delle Big Tech – il capitalismo della sorveglianza – è costruito su un fondamentale tradimento della dignità umana dove la privacy dei dati è diventata un mito e l’IA e gli algoritmi ci hanno clonato e manipolato”.
