Giubileo della Comunicazione, la testimonianza di don Giampiero Cinelli e di Fernando Palestini, direttori degli Uffici Diocesani per le Comunicazioni Sociali

 

DIOCESI – Si è svolto il 24 e il 25 Gennaio, a Roma, il Giubileo della Comunicazione. In concomitanza con la solennità di San Francesco di Sales, patrono degli operatori della stampa, alcune migliaia di giornalisti e comunicatori pellegrini si sono recati a Roma per incontrare Papa Francesco e attraversare la Porta Santa.

Per le nostre Diocesi hanno preso parte don Giampiero Cinelli e il prof. Fernando Palestini, direttori degli Uffici per le Comunicazioni Sociali rispettivamente della Diocesi di Ascoli Piceno e di quella di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.

La testimonianza di don Giampiero Cinelli

Questa la testimonianza di don Giampiero Cinelli: «È stata un’esperienza bellissima e significativa.
Prima di tutto per le parole profonde che Papa Francesco ha rivolto a noi giornalisti in Aula Paolo VI, esortandoci ad essere buoni comunicatori e spiegandoci che per comunicare occorre uscire anzitutto da sé stessi per dare del mio all’altro. Ma la comunicazione richiama anche la reciprocità: non solo l’uscita da sé, ma anche l’incontro con l’altro, che implica l’accogliere l’altro. Il Santo Padre ci ha detto inoltre che certamente è importante comunicare notizie vere, ma occorre verificare anche il nostro essere “veri“, cioè curare la nostra interiorità.
L’emozione più grande è stata, senza dubbio, l’attraversamento della Porta Santa, un momento che per noi cristiani ha un significato molto importante, che sa di perdono e al contempo di speranza.
Il viaggio, infine, è stato bello, anche perché ci ha fatto respirare la comunione e la fratellanza con l’UCSI (Unione Cattolica della Stampa Italiana) della regione Marche, in particolare con i membri del Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti delle Marche – di cui faccio parte e che era presente quasi al completo -, con il quale abbiamo condiviso ogni attimo in un clima di amicizia e di fede. Vivere l’amicizia in Cristo è una delle esperienze più belle della vita.
Ora speriamo di riuscire a riportare nelle nostre comunità diocesane, in particolare ai colleghi giornalisti che si occupano della comunicazione locale, le parole significative del Pontefice e il rinnovato entusiasmo di cui queste giornate giubilari ci hanno riempito».

I momenti più significativi

Numerosi sono stati i momenti di riflessione e preghiera vissuti dagli operatori del mondo della comunicazione durante il Giubileo a loro dedicato.

Nella giornata di Venerdì 24 Gennaio, presso la Basilica di San Giovanni in Laterano si è svolta l’accoglienza di tutti i giornalisti, seguita da una liturgia penitenziale e dalla Santa Messa internazionale, presieduta dal card. Baldo Reina, vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma. Per questa occasione la Basilica ha ospitato la reliquia di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

Sabato 25 Gennaio, due sono stati i momenti più significativi.
Prima la testimonianza della reporter filippina Ilalle Maria Ressa, co-fondatrice del sito giornalistico Rappler e vincitrice del Premio Nobel per la Pace nel 2021, e dello scrittore irlandese Colum McCann, vincitore del National Book Award nel 2009 e co-fondatore della rete Narrative 4. L’incontro è stato moderato da Mario Calabresi, giornalista e scrittore, già direttore de “La Stampa” e “La Repubblica”, e si è concluso con l’esibizione musicale del Maestro Uto Ughi, con l’Orchestra, della Fondazione che prende il suo nome.
Successivamente il momento culminante del Giubileo della Comunicazione, ovvero il pellegrinaggio alla Porta Santa della Basilica di San Pietro, seguito dall’udienza con Papa Francesco nell’Aula Paolo VI.
Nel pomeriggio ci sono stati anche alcuni incontri rientranti nell’iniziativa “Dialogo con la città: meeting di carattere culturale e spirituale”, organizzati da diverse istituzioni per declinare il tema del rapporto tra Comunicazione e Chiesa.

La testimonianza di Fernando Palestini

Ad uno di questi convegni ha partecipato il prof. Fernando Palestini, il quale racconta: «Ho trovato molto interessante il convegno organizzato dall’Ufficio Nazionale CEI per le Comunicazioni Sociali, dal titolo “IA: ai confini della comunicazione“. Il direttore Vincenzo Corrado ha dato una lettura molto significativa di questa epoca che stiamo vivendo, definendola il confine tra il vecchio e il nuovo modo di fare comunicazione, una comunicazione che è anche luogo di incontro e che stimola tutti, anche noi del mondo della comunicazione a livello diocesano, a lavorare verso questa direzione.
Un altro aspetto che mi pare importante è l’implicazione pratica, concreta, che il Giubileo porta con sé. Il Giubileo è un cammino, un pellegrinaggio. Camminare insieme significa stare accanto all’altro, condividere le problematiche dell’altro, accompagnare l’altro, quindi camminare anche nella comunicazione. Riprendendo le parole di Papa Francesco, prima del parlare o dello scrivere con il cuore, bisogna pensare con il cuore, perché tutto deve essere in armonia. Questo significa che noi dobbiamo veramente aprirci al fratello, all’altro e alle sue problematiche.
L’augurio, dunque, che faccio alla comunità diocesana di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, è che il Giubileo ci dia questa speranza, la speranza in un cammino più unito fra noi, per non lasciare nessuno indietro».

Verso la fine de Giubileo della Comunicazione

Da oggi, Lunedì 27, fino a Mercoledì 29 Gennaio è previsto anche il Convegno internazionale dei comunicatori istituzionali cattolici, al quale parteciperanno 200 tra vescovi presidenti delle Commissioni episcopali per la comunicazione e direttori degli uffici di comunicazione delle Conferenze episcopali e delle famiglie religiose. Domani, Martedì 28 Gennaio, il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, celebrerà nella Basilica di San Pietro, all’Altare della Cattedra, una messa riservata ai partecipanti al convegno.

 

Carletta Di Blasio:
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