Trump chiede di “ripulire” Gaza e “spostare i palestinesi in Egitto e Giordania. Posso immaginare Trump che pensa, nella sua mente, alla costruzione di resort lungo la costa di Gaza con campi da golf, hotel, casinò e Trump Towers. Spero che, quando avrà delle conversazioni con persone che capiscono davvero la regione e che conoscono davvero il popolo palestinese, si renderà conto che anche solo suggerire seriamente questo, mette a rischio i regimi di Egitto e Giordania”.
È quanto scrive in una nota pervenuta al Sir Gershon Baskin, scrittore e editorialista israeliano, direttore per il Medio Oriente dell’International Communities Organization (Ico). Commentando il “cosiddetto” Piano Trump per Gaza – “trasferire i 2,3 milioni di gazawi in Egitto e Giordania dove costruire case per farli vivere in pace” – Baskin aggiunge: “Spero che Trump capisca che quello che sta suggerendo è una pulizia etnica, cosa che non dovrebbe essere mai pensata o espressa come un desiderio”.
La proposta di Baskin – che è noto anche per aver negoziato con Hamas la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit – al presidente Usa è: “Facciamo finta che non l’hai detto e che qualche giornalista (anche quello bravo che ha riportato la notizia per primo) si è sbagliato”. “A mio parere – conclude l’ex negoziatore – dovrebbe essere chiaro che non ci sarà alcuna ricostruzione finché Hamas controllerà Gaza. Nessun Paese, compresi quelli arabi, pagherà per ricostruire Gaza se Hamas la governa. Nemmeno il Qatar accetterà di finanziare la ricostruzione, perché non ha senso ricostruire un posto che verrà distrutto di nuovo. Hamas ne è consapevole e, se ci sono altri Palestinesi che la pensano diversamente, non capiscono la nuova realtà”.
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