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Pace, card. Parolin: “richiede coraggio, giustizia e perdono, tre valori che sembrano sempre più assenti nella società contemporanea”

“La tregua provvisoria è certamente una buona notizia sia perché si cominciano a vedere i suoi frutti, la liberazione degli ostaggi israeliani e un maggiore ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, sia perché si spera possa essere l’inizio di un ‘cessate-il-fuoco’ permanente, che metta fine alla sofferenza del popolo palestinese a Gaza e nel resto della Palestina. Le vittime sono state tantissime e ora bisogna dare segni di speranza ad entrambi: sia agli israeliani che ai palestinesi”. Lo dice il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, in un’ampia intervista rilasciata al direttore de L’Eco di Bergamo, Alberto Ceresoli.
“Fare la pace oggi è estremamente difficile perché – ha aggiunto Parolin – richiede coraggio, giustizia e perdono, tre valori che sembrano sempre più assenti nella società contemporanea. Infatti, l’affermazione di Papa Francesco che ‘per fare la pace ci vuole coraggio’ sottolinea come la pace non sia solo un dono da invocare – e lo è, prima di tutto! – ma pure il risultato di un impegno attivo che comporta sacrificio, dialogo e la volontà di superare divisioni profonde. Tuttavia, oggi il coraggio di negoziare viene spesso scambiato per debolezza, mentre la potenza militare e le dimostrazioni di forza continuano a essere privilegiate come strumenti di risoluzione dei conflitti. Inoltre, deve essere chiaro che la pace va costruita sulla giustizia. E quest’ultima sul perdono. La pace autentica non può esistere senza un ordine giusto. Troppe guerre nascono da disuguaglianze, violazioni dei diritti umani e squilibri economici che alimentano rancori e tensioni. Solo quando il coraggio, la giustizia e il perdono torneranno a essere vissuti come valori fondamentali, sarà possibile intraprendere un autentico cammino di pace”.