SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’arte del gelato secondo Ennio Cannella: tradizione, innovazione e gusto gourmet

Nel 1990, la famiglia Cannella acquistò un piccolo bar con annesso laboratorio di gelateria. Fu proprio lì che Ennio iniziò a sperimentare le sue prime creazioni nell’arte gelatiera. Nel 2001 lanciò il progetto delle sue gelaterie “Voglia Di”, introducendo non solo gelato tradizionale ma anche gelato gourmet, sia dolce che salato.
Grazie alla sua ingegnosa creatività e al forte legame con il territorio, Ennio Cannella riesce a far innamorare i suoi clienti delle sue “creazioni di gelato”. Un esempio di competenza, stile e innovazione che ha conquistato anche i grandi nomi della ristorazione.

Chi è oggi Ennio Cannella?
“Oggi, dopo 35 anni di mestiere, continuo a pensare che ci sia ancora tanto da imparare e da sperimentare su un prodotto straordinario come il gelato… quindi chi sono? Un ragazzo che vuole ancora scoprire tanto su un gioco bellissimo: rendere felici le persone con un cono o una coppetta di gelato.”

Qual è stato il momento in cui hai deciso che avresti fatto questo mestiere?
“Ho capito di essere interessato a questo mestiere quasi subito, soprattutto quando ho compreso che il gelato non era semplicemente il mondo delle ‘bustine pronto via’, ma che, con fantasia e mestiere (arrivato col tempo), avrei potuto fare molto.”

Qual è lo chef con cui hai sperimentato gli abbinamenti più azzardati?
“Dopo anni di lavoro sul gelato, durante i quali portavo le mie creazioni agli chef, ho capito che la gelateria poteva diventare il fulcro di un’esperienza di cucina gourmet con protagonista il gelato. Insieme ad Aurelio Damiani sono nati accostamenti straordinari! Qualche esempio? Gelato al rosmarino su crema di legumi, gelato al ciauscolo con pizza di formaggio e, per finire, gelato alla nocciola con crema di aglio sul baccalà.”

Quali sono le strade da intraprendere per chi vuole diventare un professionista del gelato?
“Credo che ci sia una sola parola chiave per chi vuole entrare in questo mondo: UMILTÀ. Nel mestiere del gelatiere c’è spazio per tutti: bisogna partire senza pregiudizi e, se possibile, affidarsi a colleghi più esperti per qualche consiglio.”

Cosa c’è dietro un buon gelato?
“Tanta conoscenza delle materie prime, attenzione alla tradizione e voglia di sperimentare.”

Quali sono le fasi nella creazione dei nuovi gusti? E quali sono i gusti di cui vai più orgoglioso?
“La creazione di un nuovo gusto parte dall’idea che prende forma nella nostra testa. È importante ricordare che i gusti di maggior successo sono spesso quelli che evocano ricordi d’infanzia nei clienti. Sono orgoglioso tanto del mio pistacchio di Sicilia quanto del mio ‘bianco piceno’, un omaggio al territorio con funghetto di Offida su base bianca all’anice verde.”

Qual è la difficoltà più grande in questo mestiere?
“Probabilmente il controllo costante delle materie prime è l’aspetto più impegnativo.”

Come può un cliente riconoscere un gelato di qualità?
“Ci sono alcuni segnali da tenere d’occhio: il gelato non dovrebbe mai essere troppo alto in vetrina, con effetto ‘montagna’. Inoltre, attenzione ai colori troppo sgargianti. Per quanto riguarda il gusto, è soggettivo, ma un buon gelato deve essere sempre digeribile.”

Nel 2025 festeggi i 35 anni di attività, un traguardo importante. Cosa possiamo aspettarci dalla tua creatività?
“Per celebrare i miei 35 anni, sto pensando di creare un gusto che unisca dolce e salato, magari servito in una coppetta di pane.”

Ultima domanda: quale sarà il gusto del 2025?
“Per il prossimo anno sto valutando una preparazione davvero particolare… Gusto ‘panino con la porchetta’.”

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