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Don Stefano Iacono racconta il pellegrinaggio a Lourdes con il gruppo “Apostoli della Speranza”

CIVITELLA DEL TRONTO – Si è svolto dal 15 al 18 Febbraio 2025 un pellegrinaggio a Lourdes a cui ha partecipato don Stefano Iacono con alcuni fedeli della Vicaria Santa Maria in Montesanto, che comprende le comunità parrocchiali di Sant’Egidio alla Vibrata e Civitella del Tronto.

“Ormai è diventata una tradizione e ho partecipato con piacere – dichiara don Iacono, parroco della comunità di San Pietro in Colpagano di Civitella del Tronto e Madonna del Carmelo di Villa Lempa -. Il nostro pellegrinaggio è stato organizzato dal sig. Enzio Di Francesco, un parrocchiano della comunità di Paolantonio in Sant’Egidio alla Vibrata, che per molti anni ha prestato servizio nell’Unitalsi diocesana e sa quindi come muoversi nel santuario mariano francese. Ogni anno, in occasione della festa della Vergine Bernadette Soubirous, Enzio organizza questo pellegrinaggio aperto a tutti i fedeli della Vicaria. Quest’anno abbiamo riempito un pullman: c’erano soprattutto famiglie, coppie, qualche bambino, qualche anziano e anche qualche malato. È stata un’esperienza di grande spiritualità e profonda preghiera”.

Partiti di notte in aereo e in condizioni meteorologiche avverse, in Francia il clima è stato decisamente più benevolo nei confronti dei pellegrini abruzzesi. “È vero – racconta don Stefano –: siamo partiti mentre era in corso una tempesta di neve, mentre a Lourdes abbiamo trovato il sole e una temperatura serale di 18°, quindi molto mite e piacevole. È stato incredibile questo cambio delle condizioni climatiche, perché ci ha aiutato ad immergerci in un’atmosfera di fiducia e di speranza: è come se avessimo lasciato a casa i problemi e ci fossimo catapultati su un’isola soleggiata e felice. Il resto poi lo ha fatto la nostra Madonna”.

Il programma dei quattro giorni trascorsi in Francia è stato piuttosto intenso. Prosegue don Iacono: “Abbiamo vissuto momenti molto belli di preghiera sia personale che comunitaria. Il primo giorno, Sabato, al mattino abbiamo celebrato la messa nella cappella del Rosario, mentre alla sera abbiamo recitato il rosario nella grotta della veggente, in diretta su TV2000. Abbiamo anche percorso l’itinerario denominato “Passi di Bernardetta”, che ci ha portato attraverso i principali luoghi in cui la Vergine di Lourdes ha vissuto: il mulino natale, il Moulin de Boly; il Cachot dove visse con la sua famiglia e dove viveva ancora al momento delle apparizioni, nel 1858; poi l’Ospizio dove frequentò la scuola presso le Suore di Nevers; il luogo della sua prima comunione e la chiesa parrocchiale, dove ancora si può vedere il fonte battesimale utilizzato per il suo battesimo e l’antico presbiterio dove Bernadette riferì al parroco i messaggi che cambiarono il destino di Lourdes. Il secondo giorno, Domenica, abbiamo celebrato la messa ed abbiamo anche vissuto un momento significativo con l’unzione dei malati. Lunedì abbiamo fatto la Via Crucis e il rito dell’acqua. Purtroppo non è stato possibile accedere alle piscine, in quanto sono ancora chiuse per motivi di sicurezza legati alla pandemia. Nello stesso giorno abbiamo offerto alla Madonna un cero molto significativo per il nostro gruppo: sopra di esso, infatti, abbiamo inciso il nostro nome, “Apostoli della Speranza”, per chiedere alla Madonna di Lourdes una speciale protezione per il nostro gruppo che da quattro anni ha iniziato un cammino in preparazione al Giubileo. Inoltre le abbiamo chiesto anche di proteggere le comunità della nostra Vicaria e di ascoltare le preghiere per i nostri ammalati, in particolare Papa Francesco, che proprio in questi giorni è ricoverato all’Ospedale Gemelli per una polmonite bilaterale. Martedì, infine, alle 8:00 del mattino, prima di ripartire per l’Italia, abbiamo celebrato la messa nella grotta delle apparizioni nella memoria liturgica della Veggente Santa Bernadette”.

Il pellegrinaggio – conclude don Iacono – è stato un momento di ristoro per l’anima, durante il quale abbiamo recuperato le energie e ci siamo ricaricati per tornare alla nostra vita quotidiana con maggiore entusiasmo nel senso etimologico del termine, ovvero con la rinnovata consapevolezza di avere lo Spirito Santo dentro di noi su cui poter contare in ogni momento”.

 

Carletta Di Blasio: