SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Presente sul territorio dal lontano 1947, l’Avis Comunale San Benedetto del Tronto, che aderisce all’AVIS Nazionale, ha raggiunto, in questi lunghi 78 anni di vita, traguardi inimmaginabili ed incredibili. Abbiamo incontrato l’attuale Presidente in carica, Marco Lorenzetti, per conoscere più da vicino le attività svolte sul territorio da questa associazione, che pochi giorni fa, precisamente Sabato 22 Febbraio 2025, ha vissuto la consueta assemblea comunale annuale, facendo il bilancio dell’anno appena trascorso e fissando gli obiettivi per il futuro.
Qual è il bilancio dell’anno appena trascorso?
Attualmente siamo 3mila soci ed abbiamo all’attivo 5223 donazioni, grazie alle quali siamo riusciti a raggiungere, dal punto di vista della raccolta del sangue, la piena autosufficienza comunale e provinciale.
L’assemblea è stata l’occasione per ribadire l’impegno dell’Avis e del Centro Trasfusionale per l’anno 2025, così da non far mai mancare il sangue e gli emoderivati né agli ammalati né agli anziani. Oggi si può effettuare una trasfusione anche a casa, in un ambiente ancora più confortevole. Basta recarsi al Centro Trasfusionale con l’impegnativa, acquisire la sacca di sangue che occorre e poi iniziare la trasfusione tra le mura domestiche in presenza di un medico. Questo è un grande traguardo, forse insperato fino a pochi anni fa, ed è la prova che, oggi, rispetto a molti anni fa, il sangue non manca mai e chi ne ha bisogno trova un territorio pronto e rispondente alle sue esigenze.
Prendendo atto dei dati positivi del 2024, quale può essere allora la sfida per il futuro? In cosa si può migliorare?
I dati del 2024 sono molto confortanti e sono già pieni di speranza per il futuro: un terzo dei tremila donatori dell’Avis di San Benedetto del Tronto, infatti, è costituito da giovani che hanno meno di 35 anni. Questo significa che nei prossimi anni, se questi giovani daranno continuità, avremo donazioni assicurate per molti anni. Per ringraziare i giovani di questo impegno generoso nei confronti della comunità, durante l’assemblea di Sabato scorso, abbiamo premiato i due donatori più giovani: Danilo Morelli e Raffaella Bruni. I due ragazzi sono stati premiati da due veterani dell’Avis, ovvero dai due donatori più anziani, non certamente per età ma per numero di donazioni effettuate: Manlio Cameli, che ha all’attivo ben 173 donazioni di sangue, ha consegnato il riconoscimento al giovane Danilo, mentre Meri Rosetti, che ha raggiunto le 128 donazioni di sangue ed è ancora attiva, ha premiato la giovane Raffaella.
Questo risultato è il frutto della solida campagna promozionale fatta nelle scuole o c’è anche altro?
Le iniziative che programmiamo durante l’arco dell’anno sono tutte rivolte a promuovere l’Avis e i benefici che porta alla comunità. Certamente l’istituzione di alcune borse di studio rivolte agli studenti delle Scuole Superiori del territorio costituisce un elemento forte della nostra campagna pubblicitaria e contribuisce in maniera determinante al nostro progetto di sviluppo tra i giovani. Devo dire che negli ultimi anni ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni, tanto che, nonostante nel resto della regione Marche il numero dei donatori sia in calo, noi, al contrario, siamo in controtendenza, potendo vantare un aumento del numero dei donatori giovani che si mettono a disposizione della comunità, decidendo di effettuare un grande gesto di generosità e solidarietà che nn costa nulla a chi lo compie, ma vuol dire tanto per chi lo riceve.
Quali progetti o iniziative sono in serbo per il 2025?
Il primo obiettivo è quello di aumentare il numero delle donazioni e dei donatori, anche in base alle esigenze del fabbisogno regionale.
In secondo luogo, ci proponiamo di proseguire il sostegno alla Caritas diocesana che, già da alcuni anni, ci vede impegnati in una donazione annuale del valore di 2500 euro stanziati in derrate alimentari.
Infine ci proponiamo di proseguire i progetti che, ormai da anni, ci vedono protagonisti sul territorio: le borse di studio rivolte agli studenti delle Scuole Superiori del territorio, che eroghiamo da alcuni anni; l’Associazione Cavalluccio Marino, che svolge attività anche agonistiche con persone con disabilità; l’Associazione Faro Basket, che svolge attività inclusive di basket; infine il settore giovanile dell’Avis Atletica, che coinvolge i ragazzi dai 7 ai 14 anni in attività sportiva di atleta leggera.
Da che età in poi si può donare il sangue? A chi può rivolgersi una persona che decide di essere un potenziale donatore?
Si può donare il sangue a partire da 18 anni, quindi dal momento del raggiungimento della maggiore età. Se un ragazzo o una ragazza o un adulto vuole diventare donatore, può contattare questo recapito telefonico che è sempre attivo: 377 3673555. Viene così fissato un appuntamento direttamente al Centro Trasfusionale di mattina, per fare un colloquio con il medico trasfusionista, eseguire gli esami del sangue e poi fare anche un elettrocardiogramma, con la garanzia di ricevere subito gli esiti. In questo modo in una giornata possiamo sapere se quella persona abbia o meno i requisiti per diventare donatrice. Da qualche tempo, inoltre, riusciamo a fare anche delle sedute pomeridiane: questa opportunità è molto utile anche per quei lavoratori che al mattino sono occupati, mentre nel pomeriggio sono liberi. Se a seguito dei controlli si risulta idonei, dopo quattro settimane si può essere contattati per la donazione. In base agli impegni del donatore, si fissa l’appuntamento per la donazione. Ci auguriamo che tra i lettori de L’Ancora ci sia qualche giovane nuovo donatore o nuova donatrice.