Nella giornata di ieri, il Re di Giordania, Abdullah II, ha ricevuto una delegazione di rappresentanti degli Awqaf (trust di beneficenza) di Gerusalemme, leader ecclesiastici, diversi abitanti di Gerusalemme e il Presidente palestinese Mahmoud Abbas. Durante l’incontro, riferisce il sito della Corte reale hashemita, gli ospiti hanno espresso la loro gratitudine per il ruolo essenziale della Giordania, sotto la guida del Re, nel sostenere il popolo palestinese.
A nome del card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, ha partecipato all’incontro mons. William Shomali, Vicario generale. Mons. Shomali ha ribadito il rifiuto della Chiesa cattolica di qualsiasi interpretazione che cerchi di rivendicare la terra di Palestina per il popolo ebraico sulla base della Torah, come promosso dal sionismo cristiano negli Stati Uniti. Ha sottolineato, riferisce ancora il Patriarcato latino, che il messaggio della Torah riguarda la difesa degli oppressi e dei poveri e l’instaurazione della giustizia e della pace. Ha inoltre elogiato il sostegno del Re agli studenti palestinesi, notando che il numero di iscritti alla piattaforma online “Wise”, lanciata dalla World Islamic Sciences and Education University sotto le direttive reali, ha superato il milione di studenti, tra cui mezzo milione solo a Gaza. La Palestina, ha ricordato mons. Shomali, non è solo un pezzo di terra, ma una patria insostituibile per il suo popolo indigeno.
Da parte sua, il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme Teofilo III ha parlato dell’importanza del ruolo di Abdullah II come Custode hascemita dei luoghi santi musulmani e cristiani a Gerusalemme, aggiungendo che si tratta di una grande responsabilità politica e storica. Teofilo ha avvertito che la presenza cristiana in Terra Santa sta affrontando gravi sfide a causa degli attacchi organizzati da estremisti israeliani per acquisire e occupare illegittimamente proprietà storicamente detenute da cristiani in luoghi sensibili, in un tentativo sistematico di cambiare il carattere demografico e spirituale di Gerusalemme e del resto della Terra Santa. Il patriarca greco ortodosso, ha anche messo in guardia “contro la crescente minaccia del sionismo cristiano”, osservando che si tratta di “un movimento fondamentalista che interpreta male e abusa del messaggio cristiano per fini politici”. Ha sottolineato “i crescenti tentativi di imporre restrizioni alla libertà di culto e all’accesso ai luoghi santi, e la continua minaccia di assoggettare le proprietà della chiesa alla tassazione municipale israeliana”.
L’incontro si è concluso con un banchetto Iftar offerto dal Re in onore dei partecipanti. Tra i presenti, mons. Iyad Twal, vicario patriarcale in Giordania.
