DIOCESI – “Il pellegrinaggio giubilare è per noi sacerdoti un momento di grande gioia: sarà bello vivere insieme a tante persone e al vescovo Gianpiero questo appuntamento importante all’interno dell’Anno Giubilare; sarà bello camminare e guardare avanti, nonostante le fatiche quotidiane; sarà bello assaporare insieme la gioia del perdono del Signore e proiettarsi al futuro con speranza e fiducia”.
È con queste parole che don Luca Rammella, vicario foraneo della Vicaria Beata Maria Assunta Pallotta della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, ci presenta il pellegrinaggio giubilare, che si svolgerà domani, Sabato 15 Marzo 2025, alle ore 16:00, presso il santuario di San Tommaso Becket in Montedinove e che coinvolgerà i fedeli di tutta la Vicaria.
“Il programma prevede tre momenti significativi – prosegue il vicario don Rammella -.
Il primo sarà un momento di preghiera ed avverrà presso il santuario di San Tommaso Becket in Montedinove.
Il secondo sarà il pellegrinaggio a piedi fino alla chiesa di San Lorenzo in Montedinove, dove i fedeli compiranno due gesti importanti: prima di tutto faranno memoria del Battesimo attraverso il rinnovo delle promesse battesimali e la professione di fede, con l’accensione delle candele; poi vivranno la celebrazione penitenziale, durante la quale sarà possibile sperimentare il perdono del Signore attraverso il Sacramento della Confessione.
Prima della benedizione, ci sarà infine il terzo ed ultimo momento che consisterà in un gesto concreto di carità: verranno raccolte le offerte dei fedeli della Vicaria, sia in questa circostanza che in altre occasioni, e poi verranno destinate alla sede vicariale della Caritas con l’intento di dare sia un sostegno spirituale sia un aiuto concreto e materiale”.
Padre Gabriele Lupi, parroco della comunità di San Lorenzo Martire e padre guardiano del santuario di San Tommaso Becket, dichiara: “Il pellegrinaggio giubilare sarà un tempo di preghiera e spiritualità che ci coinvolgerà sia personalmente sia collettivamente. Ritengo che quest’ultimo aspetto sia molto importante per la nostra comunità, perché in questo momento sentiamo fortemente il bisogno di rinsaldare i legami esistenti e di costruire relazioni nuove, improntate all’autenticità, al perdono, alla fiducia e alla solidarietà. In questo Anno Giubilare, quindi, la nostra comunità vicariale serba nel cuore la speranza di recuperare e rinnovare le relazioni con tutti i fratelli e le sorelle”.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per ammirare il santuario di San Tommaso Becket, che in questo Anno Giubilare 2025 è stato individuato dal vescovo Palmieri come uno dei cinque luoghi del perdono della Diocesi Truentina.
Come riportato sul sito “Terre del Piceno“, il santuario risale al sec. XVII. Nel 1617 il Comune approvò la fondazione di un convento per Frati Minori Osservanti Riformati; nel maggio 1619-20 Papa Paolo V confermò l’autorizzazione ad edificarlo e ne benedisse la prima pietra. Il santuario fu eretto sulla via Cuprense, ove preesisteva una cappellina costruita dai monaci farfensi di Santa Maria de’ Cellis un secolo prima, sempre in onore di San Tommaso, per qualche reliquia portata, forse, da un monaco inglese che fuggiva dalla violenza anticattolica di Enrico VIII d’Inghilterra (morto nel 1547). Il convento fu terminato nel 1643 e i frati vi rimasero fino al 1810, anno della soppressione degli ordini religiosi da parte di Napoleone. Dopo alterne vicende, dal 1910 lo ebbero i Francescani Conventuali, che vi ospitarono via via il noviziato, il seminario minore, iniziative pastorali e turistiche.
La facciata della Chiesa presenta un porticato a cinque archi. Risale a metà del XVIII secolo e l’interno è a una navata, con un interessante soffitto a cassettoni. Al suo interno si conservano reliquie del martire e sull’altare maggiore vi è una pala dedicata all’Immacolata e ai santi Tommaso e Francesco. Nel convento è annesso anche un chiosco interamente recintato da ampie vetrate.
Fin dalla sua fondazione, il santuario riceve pellegrini dalle zone limitrofe: dal fermano, dall’ascolano, da una parte dell’Abruzzo e anche dalla Romagna. In particolare è visitato da persone devote che vanno a supplicare l’intercessione del Santo martire soprattutto per le malattie delle ossa.
I giorni festivi dedicati al Santo sono due. La prima data, a ricordo della consacrazione della nuova chiesa avvenuta Domenica 3 Giugno 1646), è la prima Domenica di Giugno, giorno in cui, ogni anno, si svolge anche una fiera-mercato dedicata al Santo. La seconda data è il 29 Dicembre, a ricordo del martirio del Santo, avvenuto nella cattedrale di Canterbury proprio il 29 Dicembre 1170.
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