“Condivido con voi questi pensieri mentre sto affrontando un periodo di prova e mi unisco a tanti fratelli e sorelle malati: fragili, in questo momento, come me. Il nostro fisico è debole, ma, anche così, niente può impedirci di amare, di pregare, di donare noi stessi, di essere l’uno per l’altro, nella fede, segni luminosi di speranza”. Lo scrive il Papa nel testo dell’Angelus da lui preparato per questa seconda domenica di Quaresima, al centro della quale c’è il Vangelo della Trasfigurazione di Gesù, narrata da Luca. “Salito in cima a un monte con Pietro, Giacomo e Giovanni, Gesù si immerge nella preghiera e diventa raggiante di luce”, commenta Francesco nel quinto Angelus in forma scritta dal giorno del ricovero al Policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale, il 14 febbraio. “Così mostra ai discepoli che cosa si cela dietro i gesti che Egli compie in mezzo a loro: la luce del suo amore infinito”. “Quanta luce risplende, in questo senso, negli ospedali e nei luoghi di cura! Quanta attenzione amorevole rischiara le stanze, i corridoi, gli ambulatori, i posti dove si svolgono i servizi più umili!”, l’omaggio del Papa nel testo dell’Angelus.

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