Di Andrea Sebastiani
DIOCESI – “Voi servite il prossimo, senza servirvi del prossimo”.
Questa frase, tratta dall’omelia scritta da Papa Francesco e letta dal cardinale Michael Czerny durante la messa celebrata in Piazza San Pietro per il Giubileo del Mondo del Volontariato, rappresenta un vero e proprio tesoro per ogni volontario, indipendentemente dal suo livello di pratica cristiana. Un messaggio profondo, che ciascuno ha custodito gelosamente e, con una punta di sano orgoglio, ha voluto condividere con gli altri.
Gli oltre ventimila volontari presenti in Piazza San Pietro hanno accolto questa frase con un caloroso applauso, riconoscendovi l’essenza più autentica del volontariato, sia esso di matrice cattolica o laica. Anche una trentina di volontari della Protezione Civile della nostra provincia ha voluto partecipare a questo evento giubilare, vivendo con semplicità e intensa spiritualità i momenti fondamentali della celebrazione.
La prima parte della giornata di sabato 8 marzo è stata dedicata interamente al “Pellegrinaggio alla Porta Santa”. Partiti a piccoli gruppi da Piazza Pia, abbiamo percorso in preghiera, dietro la Croce del Giubileo, tutta via della Conciliazione, fino a varcare la Porta Santa e professare la nostra fede dinanzi alla tomba dell’apostolo Pietro. In questo momento di raccoglimento, abbiamo meditato sulla pericope della Lettera ai Romani (5,1-5), un passaggio richiamato anche dal nostro vescovo Gianpiero nella sua lettera Pellegrini di Speranza:
“…noi ci vantiamo anche nelle tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato…”
Dopo il pellegrinaggio, ciascuno ha avuto la possibilità di sostare in preghiera nella Basilica di San Pietro, accostandosi al sacramento della Riconciliazione o visitando i luoghi simbolo, dalla Pietà alla Cupola, dalle tombe dei papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II fino alla Cappella del Santissimo Sacramento.
Nel pomeriggio siamo stati accolti da Mons. Pietro Bongiovanni, assistente spirituale del Dipartimento della Protezione Civile e padre spirituale dei gruppi di Padre Pio, nel Santuario di San Salvatore in Lauro, chiesa giubilare e sede cardinalizia di Sua Eminenza il cardinale Angelo Comastri. Qui, accompagnati dalle principali autorità della Protezione Civile, abbiamo vissuto un momento di preghiera riservato ai soli volontari per ottenere l’Indulgenza Plenaria. Durante il suo intervento, don Pietro ha sottolineato il valore del servizio gratuito e disinteressato che ogni volontario compie quotidianamente, spesso sacrificando tempo alla famiglia e agli affetti. La giornata si è conclusa con la toccante recita della Preghiera del Volontario di Protezione Civile:
Signore,
fa che questa tuta non debba mai sporcarsi di sangue, ma che sia simbolo di armonia e infonda fiducia…
(…)
Aiutaci ad aiutare chi si trova nella sofferenza, nella disperazione, nelle calamità. Amen.
Fin dalle prime ore di domenica 9 marzo, una moltitudine di colori ha invaso Piazza San Pietro, simbolo della “diversità di carismi” che lo Spirito suscita nella Chiesa e nel mondo. Certamente si è avvertita l’assenza di Papa Francesco alla presidenza della Celebrazione Eucaristica, ma la sua vicinanza è stata palpabile attraverso l’omelia letta dal cardinale Czerny. Commentando il Vangelo delle Tentazioni (Lc 4,1-13), il Papa ha offerto parole di incoraggiamento ai volontari presenti:
“… Davanti alla tentazione, noi talvolta cadiamo: siamo tutti peccatori. La sconfitta, però, non è definitiva, perché Dio ci solleva da ogni caduta con il suo perdono, infinitamente grande nell’amore… Vi ringrazio molto, carissimi, perché sull’esempio di Gesù voi servite il prossimo senza servirvi del prossimo…”
Anche nell’Angelus preparato da Papa Francesco, la speranza è stata indicata come profezia e segno del volontariato:
“…nelle nostre società troppo asservite alle logiche del mercato, dove tutto rischia di essere soggetto al criterio dell’interesse e alla ricerca del profitto, il volontariato è profezia e segno di speranza…”
Siamo tornati a casa con il cuore colmo di gioia e di speranza, consapevoli che la distanza tra le organizzazioni di volontariato “cristiane” e quelle “laiche” è davvero minima: per entrambe, i valori fondanti sono gli stessi. Lo stesso Papa Francesco, nella Spes non confundit, bolla di indizione del Giubileo, ha ricordato:
“…abbiamo bisogno di «abbondare nella speranza» (cfr. Rm 15,13) per testimoniare in modo credibile e attraente la fede e l’amore che portiamo nel cuore…”
Questi valori trovano conferma anche nel Decreto Legislativo 1/2018, art. 32, che delinea il profilo del volontario di Protezione Civile:
“…Il volontario di Protezione Civile è colui che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune… mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità… senza fini di lucro, esclusivamente per fini di solidarietà…”
Le parole di San Giovanni della Croce risuonano più vere che mai: “…alla sera della vita saremo giudicati sull’amore…”. Questa esperienza giubilare ci ha permesso di toccare con mano la maternità e la paternità della Chiesa, dispensatrice di misericordia e di speranza. Come ci ha ricordato il vescovo Gianpiero:
“…il culmine dell’ira di Dio è la sua misericordia! Questo è ciò di cui è capace il nostro Dio, offrire la speranza dove tutto parla di disperazione…”
Torniamo a casa con la certezza che la speranza cristiana non è un’attesa passiva, ma un’energia di rinnovamento, come scriveva don Tonino Bello:
“…Speranza significa forza di rinnovare il mondo. Forza di cambiare le cose. Nonostante tutto… Non limitarti a sperare. Ma organizza la speranza!…”
Siamo ormai in cammino verso la Pasqua e le parole della preghiera universale del Venerdì Santo risuonano come un invito per tutti:
“Dio onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così profonda nostalgia di te, che solo quando ti trovano hanno pace…”
In cammino, allora, pellegrini di speranza!