OFFIDA – Proseguono i pellegrinaggi giubilari delle Vicarie delle Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del TrontoRipatransoneMontalto, presso i nove “luoghi del perdono”, che coprono l’intero territorio di entrambe le Diocesi.

I fedeli, in particolare i membri del Consiglio pastorale della Vicaria di Offida e della Vallata del Tronto (Appignano del Tronto, Borgo Miriam, Castorano, Ripaberarda, San Lazzaro, Santa Maria Goretti, Monsampolo del Tronto, Ancarano, Castel di Lama, Colli del Tronto, Pagliare del Tronto, Spinetoli, Stella, Villa San Giuseppe, Villa San Pio X, Villa Sant’Antonio), si sono riuniti presso la Collegiata Santa Maria Assunta in Offida per dare inizio alla Celebrazione giubilare, presieduta dal vescovo delle Diocesi, Mons. Gianpiero Palmieri.
La professione di fede e il rinnovo delle promesse battesimali all’interno della Collegiata hanno introdotto i presenti a un pomeriggio di intensa preghiera.

Nel discorso introduttivo, il vescovo Palmieri ha spiegato il significato del pellegrinaggio a piedi verso il Santuario del beato Bernardo, dove si sarebbe svolta la terza parte della Celebrazione: “Dopo la professione di fede e il rinnovo delle promesse battesimali, seguirà la seconda parte: il pellegrinaggio a piedi verso il Santuario. Durante il cammino rifletteremo sulla nostra vita e chiederemo l’intercessione dei santi. Arrivati al Santuario, sperimenteremo la bellezza del perdono attraverso il Sacramento della Riconciliazione”.

Durante la Liturgia penitenziale, prima delle confessioni individuali, Mons. Palmieri ha guidato un momento di preghiera, offrendo una riflessione sull’importanza della Misericordia di Dio e sulla bellezza del perdono: “Siamo un solo corpo con Gesù e con tutta la Chiesa. Ci è stato donato il dono della fede, quella fede che abbiamo appena professato. All’inizio della nostra vita c’è un amore immenso, non solo quello dei nostri genitori, ma soprattutto l’amore di Dio. Questo cammino silenzioso, accompagnato dalla lettura dei Salmi e dalle litanie dei santi, ci ha permesso di riflettere profondamente sulla nostra esistenza. Potrebbe essere emerso uno sguardo positivo se ci sentiamo in sintonia con la strada tracciata dal Signore, oppure negativo se ci rendiamo conto di esserci allontanati e di vivere momenti difficili. Quando ci accostiamo alla confessione, possiamo essere assaliti dai sensi di colpa, forse non sempre comprendiamo fino in fondo il senso del peccato e della Misericordia di Dio. Spesso ci guardiamo in uno specchio per rimproverarci, ma Dio dov’è? Dobbiamo invece metterci di fronte a Lui e chiedere il Suo aiuto. Dio sa che siamo peccatori, ma ci ricorda che in Cielo c’è più gioia per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non sentono il bisogno di conversione. Gli occhi del Signore ci guardano con amore. Gli antichi Padri della Chiesa parlano di contrizione del cuore, di un cuore di pietra che si frantuma davanti alla Misericordia di Dio. La confessione è un momento delicato, in cui riaffiorano i sensi di colpa, ma è proprio attraverso il Sacramento della Riconciliazione che scopriamo la bellezza del perdono”.

Dopo il momento di preghiera, il vescovo Palmieri, il parroco della Collegiata, don Armeno Antonini, padre Antonio Porfiri, rettore del Santuario, i frati del convento e gli altri sacerdoti presenti si sono resi disponibili per le confessioni individuali.

Al termine delle confessioni, le parrocchie della Vicaria hanno compiuto un gesto di carità a favore del centro Bergalucci.

Nel Santuario del beato Bernardo è possibile ottenere l’Indulgenza plenaria seguendo un percorso simile a quello compiuto dalla Vicaria di Offida e Vallata del Tronto: professione di fede, rinnovo delle promesse battesimali presso la Collegiata, pellegrinaggio a piedi fino al Santuario, confessione e gesto di carità.

Alle ore 18:30, Mons. Palmieri ha presieduto la Celebrazione Eucaristica presso il Santuario.

Mons. Palmieri ha spiegato durante l’omelia, con parole semplici ed efficaci: “Il cammino dell’uomo è accompagnato da Gesù e, in questo modo, la nostra vita diventa luminosa. Non è un percorso di tristezza e insoddisfazione, ma un viaggio di trasfigurazione, per diventare sempre più simili a Lui. La storia dell’uomo, attraverso le sue fatiche, diventa sempre più simile a quella di Gesù. Dio ha un progetto per ciascuno di noi. Alcune persone sanno arrivare fino in fondo perché hanno grande fiducia in Gesù, che è sempre accanto a loro. Cristo non è solo un personaggio dell’Esodo: Gesù è egli stesso l’Esodo. Lui ci porta dalla morte alla vita”.

La giornata di pellegrinaggio si è così conclusa in un clima di profonda spiritualità e rinnovata fede, lasciando nei partecipanti la consapevolezza della forza del perdono e dell’amore di Dio.

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