GROTTAMMARE – Condividere esperienze, individuare criticità, costruire strategie comuni e in linea con i tempi: il Progetto territoriale sulle fragilità dei minori ha fatto tappa nei giorni scorsi a Grottammare, dove istituzioni e una trentina di realtà del terzo settore hanno messo in comune idee e buone pratiche nell’ambito del secondo Tavolo di Comunità.
Nella Sala Consiliare di Palazzo Ravenna è stato presentato l’avvio del servizio integrato di supporto alla genitorialità e di sostegno socioeducativo dedicato a pre-adolescenti, adolescenti e giovani adulti del territorio, da poco affidato dall’ATS 21 alla cooperativa Utopia.
Il Progetto territoriale sulle fragilità dei minori si basa sulla ridefinizione delle strategie di accoglienza e di supporto ai giovani in difficoltà, superando l’approccio assistenziale creando una grande Rete del terzo settore che agisca da “Comunità Educante”, nell’intento di integrare i ragazzi in contesti inclusivi e non istituzionalizzati.
I Tavoli di Comunità costituiscono le tappe di un processo indispensabile affinché ogni attore coinvolto – enti locali, scuole, associazioni e famiglie – possa contribuire con risorse e competenze. L’incontro di Grottammare, infatti, segue al primo Tavolo tenutosi nel novembre scorso a San Benedetto del Tronto.
“La nostra è una strategia avviata da poco ma sta rapidamente prendendo forma, riscontrando partecipazione e parere favorevole da parte dei diversi enti coinvolti – dichiara Simona Marconi, responsabile dell’Ambito Territoriale 21 -. Noi non vogliamo additare il capro espiatorio, vogliamo intervenire in un contesto proponendo opportunità concrete che possano essere utili ai ragazzi a crescere con un’alternativa possibile”.
La consigliera delegata alle politiche giovanili, Martina Sciarroni, promotrice insieme all’Ambito della costituzione del Tavolo, durante il discorso di apertura dei lavori ha ricordato l’importanza di questa iniziativa “che permetterà ai diversi attori coinvolti nel settore giovanile di potersi dare un reciproco supporto, raccontando in tempi reali lo sviluppo e il cambiamento di settore, cercando e condividendo buone pratiche già messe in campo e aprendosi alla ricerca di azioni possibili da mettere in essere per aumentare l’efficacia delle azioni proposte”.
Parallelamente, si ricorda che la Sala Consiliare ospita da dicembre il ciclo di incontri con gli esperti del progetto ROAD “Navigare l’adolescenza”: i prossimi due appuntamenti sono fissati all’8 aprile (Comunicare agli adolescenti: come e cosa trasmettiamo) e al 17 aprile (Bullismo e Cyberbullismo), ore 21. Le attività sono finanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le politiche antidroga e Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno.
Inoltre, è recente l’apertura di uno Sportello di Ascolto psicologico nei locali della Guardia medica turistica di piazza Kursaal. Il servizio è gratuito, su prenotazione al numero 3274842280, oppure compilando il modulo online https://forms.gle/FHvaUertcfjinjwi7
Supporto alla genitorialità e sostegno socioeducativo.
Il Servizio si compone di due interventi integrati, coincidenti con il supporto alla genitorialità e con il sostegno socioeducativo, finalizzati alla promozione e al raggiungimento del benessere di preadolescenti, adolescenti e giovani adulti beneficiari della Quota Servizi.
L’attività prevista consiste nel sostegno diretto alle famiglie attraverso l’intervento di più figure professionali. I supporti previsti sono tesi a fronteggiare situazioni di fragilità che concorrono ad ostacolare il miglioramento della qualità di vita della famiglia e ad aumentare il rischio di influire negativamente sul percorso di crescita di bambini e ragazzi supportando ad ampio raggio le difficoltà genitoriali. Nell’ambito degli interventi di sostegno alla genitorialità, al fine di attivare un supporto che agisca globalmente sulla complessità multidimensionale delle problematiche rilevate, è previsto che agli interventi di natura pedagogica, psicologica e sociale rivolti alle figure genitoriali, si affianchi, laddove richiesto dalla specificità del caso, l’azione degli educatori professionali.
Con la previsione di questa linea di attività si intende favorire e sperimentare l’applicazione di un modello partecipativo in grado di coinvolgere attivamente nei percorsi di inclusione anche i minori membri delle famiglie in carico mediante l’introduzione di una figura ad hoc. Il lavoro rivolto ai bambini e agli adolescenti avrà come finalità quella di garantire il diritto ad essere ascoltati e partecipare alle decisioni che riguardano la loro vita.