“La buona notizia che aspetta tutto il mondo è che domani il Santo Padre è in dimissione, tornerà a Santa Marta”. Ad annunciarlo è stato il prof. Sergio Alfieri, direttore del Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche del Policlinico Gemelli e direttore dell’équipe medica che ha seguito il Papa, durante il secondo briefing con i medici – dopo quello del 21 febbraio scorso – al termine del trentasettesimo giorno di degenza di Bergoglio nel nosocomio romano. “Il Papa è stato dimesso in condizioni cliniche stabili da almeno due settimane”, ha spiegato Alfieri: “La prescrizione è continuare parzialmente le terapie farmacologiche, che dovrà effettuare per molto tempo per via orale, e – molto importante – la raccomandazione di un periodo di riposo, in convalescenza, per almeno due mesi”. “Si tratta di una dimissione protetta”, ha spiegato il dott. Luigi Carbone, vicedirettore della Direzione Igiene e Sanità dello Stato della Città del Vaticano e medico referente del Santo Padre: “Tornerà a Santa Marta per la convalescenza. Abbiamo valutato il fabbisogno e, come tutti i pazienti dimessi di 88 anni che hanno avuto una polmonite bilaterale, abbiamo valutato le necessità del Santo Padre, che sono il fabbisogno di ossigeno finché ne avrà bisogno e l’assistenza 24 ore su 24, che la Direzione Igiene e Sanità del Vaticano può offrire tranquillamente, anche in situazioni di emergenza. Ci siamo preparati per accoglierlo a casa”.

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