DIOCESI – Pubblichiamo la lettera della Caritas della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.
Abbiamo iniziato il cammino quaresimale, momento favorevole per lasciarci riconciliare con Dio e riconciliarci tra di noi, caratterizzato dalla preghiera, dal digiuno e dall’elemosina. Come Caritas siamo chiamati ad animare la comunità in modo particolare per quanto riguarda la carità.
Ci sono senz’altro di aiuto le parole di papa Francesco che nel suo messaggio scrive: “Camminare insieme, essere sinodali, questa è la vocazione della Chiesa[2]. I cristiani sono chiamati a fare strada insieme, mai come viaggiatori solitari. Lo Spirito Santo ci spinge ad uscire da noi stessi per andare verso Dio e verso i fratelli, e mai a chiuderci in noi stessi[3]. Camminare insieme significa essere tessitori di unità, a partire dalla comune dignità di figli di Dio (cfrGal3,26-28); significa procedere fianco a fianco, senza calpestare o sopraffare l’altro, senza covare invidia o ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso. Andiamo nella stessa direzione, verso la stessa meta, ascoltandoci gli uni gli altri con amore e pazienza (Papa Francesco, messaggio per la quaresima 2025).
La carità non riguarda prima di tutto le cose, bensì le relazioni. Si tratta di mettere da parte invidie, gelosie, ipocrisie per imparare a vivere la “convivialità delle differenze”, come la chiamava don Tonino Bello. Da qui l’importanza di dirigersi verso la Pasqua camminando insieme, stando al passo di chi fa più fatica, come i piccoli, gli anziani, gli immigrati. Per questo motivo, nell’anno giubilare dedicato alla speranza, la Chiesa italiana, su proposta della Caritas, ha lanciato un’iniziativa finalizzata a sostenere, tramite un sistema di microcredito sociale, le persone e le famiglie che si trovano in difficoltà economica e non hanno accesso ai tradizionali canali di credito.
Le nostre Caritas parrocchiali sono chiamate a far conoscere l’iniziativa e ad accompagnare queste persone nella ricostruzione della loro dignità e a riprendere in mano il loro futuro.
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Rimane la necessità di venire incontro con generi di prima necessità a chi, per tanti motivi, vive uno stato di precarietà. Molte caritas parrocchiali infatti lamentano una scarsità di viveri dovuto anche al fatto che arrivano meno cose dall’AGEA ed allora, facendo spazio alla creatività, si potrebbero organizzare, nella quarta domenica di quaresima, delle raccolte mirate. Sarà motivo per sollecitare la comunità cristiana a crescere nella solidarietà e nella condivisione.
Accogliamo il suggerimento di papa Francesco: “Sarebbe un buon esercizio quaresimale confrontarsi con la realtà concreta di qualche migrante o pellegrino e lasciare che ci coinvolga, in modo da scoprire che cosa Dio ci chiede per essere viaggiatori migliori verso la casa del Padre. Questo è un buon “esame” per il viandante” (Messaggio per la quaresima).
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