FOTO Missio diocesi del Piceno, a Sant’Egidio Mons. Arjan Dodaj porta la sua preziosa testimonianza

DIOCESI – Sant’Egidio alla Vibrata ha vissuto un momento spiritualità e riflessione con la riapertura della chiesa del Sacro Cuore, evento reso ancor più significativo dalla presenza di Mons. Arjan Dodaj, Arcivescovo di Tirana.
Domenica 23 marzo, alle ore 18:30, durante la celebrazione eucaristica per la Giornata dei Missionari Martiri Interdiocesana, l’Arcivescovo ha rilasciato una testimonianza intensa e toccante.
La cerimonia, animata dal Centro Missionario Diocesano, ha visto la partecipazione di numerosi fedeli e autorità. Tra questi, Mons. Gianpiero Palmieri, Arcivescovo delle Diocesi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, e don Nicola Spinozzi, Direttore della Commissione Missio. L’evento ha rappresentato non solo un momento di festa per la riapertura della chiesa, ma anche un’occasione di riflessione profonda sul valore della missionarietà e del martirio.

Mons. Dodaj, visibilmente emozionato, ha espresso la sua gratitudine per l’invito ricevuto: “Caro Mons. Gianpiero Palmieri, sono profondamente riconoscente alla Provvidenza che ha voluto questo incontro. La nostra amicizia, coltivata negli anni, è per me un dono prezioso. L’Arcivescovo Palmieri, infatti, è stato uno dei co-consacranti della mia ordinazione episcopale nel 2020. Ringrazio anche tutti voi qui presenti: è per me una gioia e un’emozione poter condividere questo momento di fede e comunione”.
Nel suo discorso, l’Arcivescovo ha voluto ricordare la figura del beato Vincent Prennushi, testimone eroico della fede in Albania: “Vengo da un Paese che ha vissuto anni di sofferenza e persecuzione. La Chiesa albanese ha subito il martirio per decenni, e Mons. Prennushi è stato una delle sue figure più luminose. Dopo la Seconda guerra mondiale, comprese subito che la situazione non sarebbe migliorata. Fu arrestato, torturato e infine martirizzato. Ma la Chiesa in Albania, come un seme che muore per dare frutto, ha trovato nuova vita. Uno dei suoi frutti più splendenti è senza dubbio Madre Teresa di Calcutta, che tutti conosciamo e veneriamo”.
Proseguendo nella sua testimonianza, Mons. Dodaj ha sottolineato l’importanza della missione e del sacrificio: “Mons. Prennushi, nonostante le torture, non perse mai la speranza. Era un uomo di grande cultura, che aveva studiato in diversi Paesi e che aveva ascoltato la chiamata di Dio a compiere grandi opere. Tornato in Albania, dedicò la sua vita ad aiutare i più bisognosi, incarnando in pieno il messaggio evangelico”.
La celebrazione si è conclusa con un invito alla riflessione e all’azione concreta: “La nostra missione è guardare il mondo con amore. Essere missionari significa essere pronti a dare tutto, proprio come ha fatto Cristo. Non esiste missione senza sacrificio. Noi tutti siamo chiamati a essere missione, ovunque ci troviamo”.
L’evento ha lasciato un segno nei cuori dei fedeli presenti, rafforzando il senso di comunità e rinnovando l’impegno verso una fede viva, missionaria e operosa. La riapertura della chiesa del Sacro Cuore segna così un nuovo inizio per Sant’Egidio alla Vibrata, un luogo che torna a essere punto di riferimento per la preghiera e la solidarietà.

 

 

Patrizia Neroni:
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