DIOCESI – “Alla celebrazione hanno partecipato i sacerdoti della Vicaria quasi al completo, i fedeli di Arquata del Tronto e una nutrita rappresentanza di pellegrini provenienti dalle altre parrocchie della Vicaria, dissipando così la preoccupazione che l’evento, per la lontananza del luogo, potesse riuscire con scarse presenze. E anche il tempo, benché nuvoloso, ha tenuto! La positiva riuscita della giornata è stata dovuta anche all’impegno del parroco don Emmanuel Chemo e della locale comunità di religiose, la Congregazione delle Figlie della Santissima Vergine Immacolata di Lourdes, che hanno curato nei particolari l’organizzazione e l’animazione del rito. Grazie a loro e al Signore, abbiamo potuto vivere un momento molto bello di raccoglimento, spiritualità e comunione”.

È con queste parole, cariche di soddisfazione e di gratitudine, che don Elio Nevigari, parroco della comunità dei Santi Quirico e Giulitta in Gimigliano e del Santissimo Salvatore in Cerreto, entrambe ricadenti nel Comune di Venarotta, che attualmente svolge le funzioni di vicario foraneo. ci racconta la Celebrazione Giubilare, che si è svolta Domenica 23 Marzo 2025, a partire dalle ore 15:30, ad Arquata del Tronto e che ha coinvolto i fedeli della Vicaria della Montagna della Diocesi di Ascoli Piceno.

Oltre a mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle due Diocesi del Piceno, erano presenti numerosi preti e diaconi della Vicaria, tra i quali anche il parroco che accompagna la comunità ospitante di Arquata del Tronto, ovvero don Emmanuel Chemo, e numerosi fedeli provenienti dalle comunità parrocchiali ricadenti sul territorio di Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Comunanza, Force, Montegallo, Montemonaco, Palmiano, Roccafluvione, Rotella, Roccafluvione e Venarotta.

Questo il racconto dettagliato del pomeriggio, fatto da don Elio Nevigari: “La celebrazione ha visto succedersi una serie di tappe, secondo l’ordo predisposto dall’Ufficio Liturgico Diocesano.
L’assemblea si è riunita presso la chiesa di Borgo di Arquata, dove abbiamo prima di tutto fatto memoria del Battesimo con l’aspersione dell’acqua benedetta, e poi abbiamo confermato la nostra professione di fede cristiana, rinnovando le promesse battesimali ed accendendo al cero pasquale le candele, simbolo della nostra fede nel Risorto.
L’assemblea poi si è snodata nella processione penitenziale, durante la quale abbiamo cantato i Salmi e pregato le litanie dei Santi. A precedere il corteo dei pellegrini è stato il diacono Mirko Cipriani, che inalberava la croce infiorata.
Arrivati al Centro Comunitario ‘L’Agorà, la liturgia penitenziale è proseguita nel salone all’interno del centro, con la celebrazione del Sacramento della Penitenza. Dopo una introduzione del vescovo per l’esame di coscienza, hanno avuto luogo nel giardino circostante le confessioni individuali, che hanno richiesto alquanto tempo per il gran numero di penitenti, quasi tutti i partecipanti.
Al ritorno del popolo nel salone, la Celebrazione Giubilare si è chiusa con l’opera di misericordia scelta dalla Vicaria: la preghiera di suffragio per i defunti, in particolare per le vittime del sisma del 2016″.

Durante l’omelia, mons. Palmieri ha spiegato ai presenti il significato del Giubileo. Raccontano Suor Ana Luisa Vazquez e Suor Maria de Jesus Espinoza della Congregazione delle Figlie della Santissima Vergine Immacolata di Lourdes: “Il vescovo Gianpiero ha sottolineato la volontà del Santo Padre di far giungere a tutti la grazia del Giubileo attraverso i Luoghi del Perdono. Poi ha spiegato il significato dell’indulgenza plenaria, come indulgenza piena, vale a dire la purificazione piena dei nostri peccati, anche di quelli che non ricordiamo e di quelli dei quali non abbiamo la conoscenza come tali. Molto significative le parole sul perdono che il Signore ci offre, sia su questa vita, sia nella vita oltre la morte. L’indulgenza plenaria, infatti, è ciò che accade nel Purgatorio, che non è una questione di tempo, ma una purificazione, in quanto si riceve una Luce che illumina l’intera vita, come in un film nel quale vedi tutti i tuoi peccati in una chiara e piena conoscenza. Ed ecco che allora il Padre ci riceve con le braccia aperte, anzi spalancate! Il vescovo ha specificato che ogni fedele può acquisire le indulgenze per se stesso o applicarle ai cari defunti”.

Sarà possibile lucrare l’indulgenza giubilare per tutta la durata dell’Anno Santo – conclude don Elio Nevigari –, ovviamente alle condizioni stabilite, presso la chiesa di Borgo di Arquata del Tronto, da parte di pellegrinaggi organizzati e non. Per l’apertura della chiesa basta chiedere alle Suore, che abitano proprio dietro di essa. Per il Sacramento del Perdono, dal momento che il parroco non può assicurare una presenza continuativa sul posto, occorre provvedere o con l’eventuale sacerdote che guida il gruppo oppure, in assenza di questo, personalmente altrove”.

 

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