ARQUATA DEL TRONTO – “Oggi guardiamo avanti con fiducia perché assistiamo al completamento di uno scavo che, fino a qualche anno fa, sembrava inesorabilmente fermo a causa dei problemi dell’appalto. L’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria Trisungo lungo la Salaria sia quindi un simbolo concreto di fiducia per tutta la ricostruzione dell’Appennino centrale, che sta vivendo finalmente un cambio di passo”. A dirlo il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, che oggi ha presenziato a una nuova, fondamentale, tappa della realizzazione della variante alla strada statale 4 “Salaria” tra Trisungo e la galleria Valgarizia, nel comune di Arquata del Tronto. È stato infatti completato questa mattina lo scavo della galleria “Trisungo”, lunga 1,8 chilometri. L’opera fa parte di un intervento strategico per il potenziamento dell’intera direttrice Roma-Ascoli, con un investimento complessivo di 2,1 miliardi di euro. Il progetto prevede la costruzione di due gallerie: la “Trisungo”, di 1,8 chilometri, e la “Monte Castello”, lunga circa 190 metri. Il tratto da realizzare si sviluppa per circa 2,6 km, prevalentemente in galleria, in variante al tracciato attuale tra l’abitato di Trisungo e l’esistente galleria “Valgarizia”. La piattaforma stradale prevista è di 10,5 metri di larghezza, con una corsia per ogni senso di marcia oltre alle banchine laterali. Sarà inoltre realizzato lo svincolo di Trisungo per l’interconnessione della nuova infrastruttura con la viabilità esistente e con l’attuale tracciato della Salaria che avrà funzione di viabilità locale. Lo svincolo comprende una rampa di 350 metri in direzione Trisungo parzialmente in galleria, una rampa in direzione Ascoli di 210 metri e una bretella bidirezionale di circa 530 metri. Per la costruzione delle rampe saranno necessarie numerose e impegnative opere minori come muri di sostegno, paratie di pali con tiranti e opere idrauliche.
“Il nostro territorio – ha ricordato Castelli nel suo intervento – ha subìto una devastazione storica, paragonabile a quella del 1703. Dopo tante false partenze, ora stiamo trovando il giusto abbrivio. La ricostruzione non poteva limitarsi alle case: era fondamentale garantire che la comunità restasse vitale, forte, collegata. È nato così il piano Rivita, che parte dall’idea che l’infrastrutturazione pubblica, viaria e digitale sia imprescindibile per dare un destino nuovo e migliore a questi territori. Un progetto che sfida la geografia, collegando Fabriano, Ascoli, Amatrice, Norcia, Spoleto, L’Aquila, e oltre. Percorrere il Tirreno e l’Adriatico non deve più essere un atto di eroismo. Per portare avanti questo impegno abbiamo scelto il principio ‘e pluribus unum’: fare le cose insieme. E molte strade saranno riparate grazie a questa
collaborazione. Un ringraziamento particolare va al Presidente della Regione Francesco Acquaroli, che con caparbietà ha lavorato affinché i fondi del Pnc si potessero utilizzare anche per le strade, contro un certo ambientalismo ideologico che le considera ‘nemiche dell’ambiente’. È stata questa spinta che ha propiziato la sensibilità del Governo e la costruzione di un mosaico di interventi. Stiamo costruendo una buona prassi italiana, fatta di concertazione e impegno. Noi le cose le finanziamo, ma qualcuno le deve fare, e per questo ringrazio anche l’Anas e l’impresa all’opera. Tutti insieme stiamo facendo il nostro dovere: la cosa più bella per chi è chiamato a decidere per il bene pubblico”.
Alla cerimonia per l’abbattimento dell’ultimo diaframma hanno preso parte il Sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante, il Commissario straordinario per la Salaria Fulvio Maria Soccodato, il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il Sindaco di Arquata del Tronto Michele Franchi e l’Amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme.
Gli interventi sulla viabilità dell’Appennino centrale, oltre ai fondi ministeriali, sono sostenuti anche della programmazione finanziaria di RiViTA, il programma che nasce da un’intesa tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e le Regioni Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, come strumento per sostenere la coesione e lo sviluppo delle aree appenniniche interne colpite dai terremoti del 2009 e 2016. RiViTA si inserisce nella Misura A4.4 del Piano Nazionale Complementare al PNRR, e integra gli investimenti già previsti dal MIT sulla rete stradale statale. Il piano punta non solo al ripristino post-sisma, ma al potenziamento e alla resilienza della rete, con interventi coordinati volti a migliorare sicurezza, funzionalità e tempi di percorrenza. L’investimento complessivo previsto è di 2,8 miliardi di euro, destinati a 40 lotti funzionali su 6 itinerari principali, con oltre 350 chilometri di strade interessate. A oggi sono stati finanziati 23 lotti per un totale di 1,1 miliardi di euro: gli appalti sono stati aggiudicati e per 3 lotti i cantieri sono già in fase di avvio.
Partendo dalla Strada Statale 4 Salaria, considerata asse principale di accessibilità per le aree del cratere sismico e già destinataria di un piano commissariale da 1,85 miliardi di euro (di cui 1,43 miliardi già finanziati e appaltati al 2023), il Programma RiViTA prevede interventi su altri 5 itinerari interregionali, con un investimento complessivo di circa 2,8 miliardi di euro. Di seguito le altre direttrici finanziate. La S.S. 685 “Tre Valli Umbre” collega Ascoli Piceno e Arquata del Tronto (Marche) con Norcia, Cascia e Preci (Umbria), interconnettendo la Salaria con la E45 verso Perugia. La S.S. 260 “Picente”, che connette Amatrice e Accumoli (Lazio) con Montereale e L’Aquila (Abruzzo), collegando la Salaria con l’autostrada A24. La S.S. 81 “Piceno Aprutina”, che unisce Ascoli Piceno (Marche) con Teramo (Abruzzo),
la Salaria all’autostrada A24. La Pedemontana abruzzese della Val Vibrata, che collega Ascoli Piceno con la Val Vibrata verso Teramo (Abruzzo), completando un collegamento veloce avviato già dagli anni ’90, con connessione alla A24. E infine il sistema delle Pedemontane delle Marche, che collega la Salaria alle strade di grande scorrimento S.S. 77, S.S. 76 e E78, creando un corridoio intervallivo tra Ascoli, Macerata, Fabriano e Fano.
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