DIOCESI – Proseguono nelle Diocesi del Piceno i pellegrinaggi giubilari. Domenica 30 Marzo 2025 sarà la volta della Vicaria della Città, che, con i componenti dei Consigli Pastorali parrocchiali, si sono dati appuntamento alle ore 15:00 sul sagrato della cattedrale Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio in Ascoli Piceno.
La Vicaria della Città, guidata dal vicario urbano don Luigi Nardi, comprende le comunità delle parrocchie Cuore Immacolato di Maria, Maria Santissima Assunta, Sacro Cuore, Sant’Angelo Magno, Santa Maria Goretti, Santa Maria Madre di Dio, Santa Rita da Cascia, Santi Filippo e Giacomo, Santi Pietro e Paolo, Santi Simone e Giuda, Santissimo Crocifisso, San Bartolomeo, San Giacomo della Marca, San Giovanni Evangelista, San Marcello, San Pietro Martire.
Come per le altre Vicarie, tre saranno i momenti significativi.
Sul sagrato della cattedrale i pellegrini vivranno il primo momento di preghiera: alle ore 15:00, infatti, si farà memoria del Battesimo attraverso il rinnovo delle promesse battesimali e la professione di fede. Seguirà una visita al vicino battistero di San Giovanni, per segnarsi con l’acqua benedetta.
A seguire si darà il via al pellegrinaggio a piedi fino alla chiesa di San Francesco, dove seguirà la liturgia penitenziale, durante la quale sarà possibile ascoltare la Parola, riflettere anche grazie alla catechesi del vescovo Palmieri ed infine accostarsi al Sacramento della Confessione.
Il terzo ed ultimo momento avverrà durante la Messa delle ore 17:00, presso la chiesa di San Francesco, e consisterà in un gesto concreto di carità: durante la Celebrazione, infatti, verranno raccolte delle offerte in denaro destinate alla Caritas diocesana.
“Il pellegrinaggio giubilare – dichiara il vicario don Luigi Nardi – è un cammino di conversione rivolto a tutti. In questa occasione ci si è limitati ad invitare i componenti dei Consigli Pastorali, ma stiamo programmando altri quattro pellegrinaggi ai quali potranno partecipare tutti i fedeli della nostra Vicaria, così da dare a tutti l’opportunità di vivere in maniera più profonda e raccolta il rinnovo delle promesse del Battesimo e l’esperienza della misericordia di Dio, che viene offerta a tutti attraverso il Sacramento della Confessione. Questi due momenti non possono prescindere da una rinnovata attenzione ai più poveri, agli indigenti, a coloro che sono in difficoltà. Pertanto anche nelle prossime occasioni faremo un gesto concreto di carità verso altre associazioni della Chiesa diocesana che svolgono un servizio a favore degli ultimi, donando loro tempo e speranza”.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per ammirare la chiesa di San Francesco, che è stata scelta dal vescovo Palmieri come uno dei quattro luoghi del perdono della Diocesi di Ascoli Piceno.
Tra i monumenti che compongono la cornice di piazza del Popolo, cuore della città di Ascoli Piceno e una tra le più belle piazze d’Europa, la chiesa di San Francesco nasce per ricordare la visita di San Francesco d’Assisi ad Ascoli Piceno nell’anno 1215 e del Santo ne conserva il nome, pur essendo stata dedicata e consacrata, il 24 giugno 1371, a San Giovanni Battista dal vescovo Giovanni Acquaviva. Dall’anno della venuta di San Francesco, attraverso molte vicende, i Frati Minori Conventuali sono stati sempre presenti in Ascoli e si sono succeduti trasmettendo il messaggio ricevuto dal Poverello di Assisi.
Come si legge sul sito ad essa dedicato (https://www.chiesadisanfrancesco.it/), lo storico e sacerdote don Antonio Rodilossi descriveva l’edificio sacro come uno dei più interessanti esempi italiani di architettura francescana, nonché la chiesa francescana più rappresentativa delle Marche. Essa costituisce il centro di un complesso monumentale completato dal chiostro maggiore e dal chiostro minore.
Dalla forma rettangolare a croce latina, la chiesa presenta tre navate, separate tra loro da dieci pilastri ottagonali. Gli archi sono gotici a volte romaniche. L’abside presenta tre cappelle in ambo i lati con sopra ampi matronei. Dodici sono i finestroni ai lati delle navate e dodici nelle cappelle, con figure di episodi biblici e francescani. Il pulpito è in travertino, la cupola ottagonale. L’insieme delle parti, armonico, grandioso ed affascinante, concilia ad elevare lo spirito oltre il peso della materia e a sentire la presenza di Dio.
Sebbene internamente la chiesa sia attualmente in ristrutturazione, è possibile visitarla ed ammirare numerosi elementi di pregio: il rosone centrale, nella parete di fondo, su cui è rappresentato il trionfo dell’Immacolata su un carro simbolico guidato da San Francesco; la cappella dell’Immacolata, sulle cui vetrate sono rappresentate le scene dell’Annunciazione e dell’Immacolata; la cappella Sacro Cuore di Gesù, che custodisce le reliquie del Beato Corrado Miliani, ascolano; l’abside, un complesso grandioso di archi, cappelle, matronei e fasci di colonne slanciate in mirabile armonia d’arte, la cui cupola ne corona lo spettacolo con i riflessi policromi dei finestroni.
Di grande valore artistico anche l’organo della ditta Giovanni Tamburini di Crema, installato nel 1978, che si compone di 44 registri, 2725 canne e 3 tastiere, e il Crocifisso, una scultura in legno del 1400, ritrovato illeso dopo un incendio nel 1535 e per tre volte protagonista di un evento prodigioso, il versamento di sangue dal costato, che riportò la pace tra i cittadini fino ad allora turbata da fazioni.