Dirigente Enrico Piasini

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il dirigente dell’istituto superiore “Augusto Capriotti” di San Benedetto del Tronto, professor Enrico Piasini, parla dell’importanza di un’alleanza educativa che coinvolge la scuola, la famiglia, la parrocchia e più in generale la società. In questa intervista, il professor Piasini riflette sul cambiamento del ruolo dei genitori e sull’aumento della fragilità nei giovani. Inoltre, si sofferma sull’evoluzione delle generazioni e sul loro bisogno di riferimenti autorevoli.

Come si può ricostruire un’alleanza educativa tra scuola, famiglia, parrocchia e società, e quali strategie possono favorire questa sinergia?
La scuola, da sempre, interagisce con vari enti educativi, sia laici che confessionali, che collaborano alla formazione degli studenti. È fondamentale riconoscere la necessità di un ambiente che favorisca lo sviluppo personale, sociale e la cittadinanza attiva. La scuola, con la sua autonomia, non è isolata, ma interagisce quotidianamente con il territorio tramite il curriculum disciplinare e progetti formativi, sia in orario curricolare che extracurricolare. Il dialogo costante con la comunità è alla base di questa alleanza.

Come è cambiato il ruolo dei genitori negli ultimi anni e come le difficoltà contemporanee influenzano la loro capacità educativa? È possibile osservare un prolungamento dell’adolescenza anche tra gli adulti?
Le trasformazioni economiche e sociali hanno impattato profondamente la genitorialità. La frenesia del lavoro quotidiano potrebbe limitare il tempo dedicato ai figli, ma d’altro canto ha portato a una maggiore consapevolezza e a una presenza più attenta nella vita dei giovani, con un focus sulla qualità della relazione genitoriale. Il rapporto genitore-figlio è meno autoritario e più orientato al dialogo. In alcuni casi, si osserva un fenomeno di “adolescenza prolungata” anche tra gli adulti, che riflette una maggiore difficoltà ad assumersi responsabilità.

Qual è la percentuale di famiglie separate nella comunità scolastica e come influisce questo sul percorso educativo degli studenti?
Non disponiamo di dati precisi, ma possiamo affermare che, nonostante le realtà familiari più complesse, la presenza e il supporto dei genitori rimangono costanti. La genitorialità non finisce mai, e anche in contesti familiari difficili, il sostegno educativo da parte dei genitori è fondamentale per il percorso di crescita degli studenti.

C’è un aumento della fragilità nei giovani? Quali sono i segnali più evidenti di questa tendenza?
Ogni generazione affronta le proprie fragilità. Oggi, però, si assiste a una maggiore sovraesposizione mediatica, alla perdita del senso di comunità e a una competitività che alimenta la frustrazione e l’inadeguatezza. È compito degli educatori offrire supporto, orientamento e modelli di coerenza che possano arginare questi eccessi e favorire uno sviluppo sano.

I giovani di oggi sono davvero diversi dalle generazioni precedenti, o necessitano semplicemente di guide autorevoli e di riferimento?
Il conflitto generazionale è sempre esistito, poiché il passaggio dalla giovinezza alla maturità è segnato dalla differenza tra padri e figli. Oggi, però, noto una maggiore sensibilità da parte dei giovani sui temi ambientali, della sostenibilità e dell’inclusione. Sebbene ci siano delle differenze, la necessità di avere figure di riferimento autorevoli rimane una costante fondamentale per il loro percorso di crescita.

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