Circa 130 bambini sono nati ogni giorno a Gaza durante l’assedio totale di beni e aiuti imposto dalle autorità israeliane ed entrato nel secondo mese, mettendo a rischio madri e neonati a causa dell’esaurimento delle scorte mediche e alimentari e della mancanza di farina che ha costretto tutti i panifici a chiudere. Lo afferma Save the Children, ricordando che sono circa 50.000 le donne incinte a Gaza e 4.000 i parti stimati a marzo, secondo l’Unfpa. Si tratta di circa 130 bambini nati ogni giorno nell’arco di un mese, in un sistema sanitario portato sull’orlo del collasso, dove alcuni potrebbero non sopravvivere alle complicazioni alla nascita.
Nessun camion, umanitario o commerciale, è stato autorizzato a entrare a Gaza da quando il governo di Israele ha imposto un assedio totale il 2 marzo. Non è entrato nessun bene, tra cui acqua, farina, carburante o medicine, e le scorte essenziali si stanno rapidamente esaurendo. Secondo il Programma alimentare mondiale, tutti i panifici della Striscia di Gaza hanno chiuso dopo aver esaurito le scorte di farina rimanenti, una fonte essenziale di cibo. La sopravvivenza delle madri e dei neonati a Gaza è particolarmente minacciata dalla mancanza di cibo, dalla distruzione degli ospedali e dallo stress cronico. La malnutrizione durante la gravidanza può seriamente influenzare lo sviluppo del bambino, portando a basso peso alla nascita, crescita stentata e difficoltà a lungo termine nell’apprendimento e nello sviluppo.
Il numero di aborti spontanei è aumentato del 300% a Gaza durante la guerra e le complicazioni della gravidanza, che normalmente sarebbero curabili, stanno diventando pericolose per la vita. Nascono sempre più bambini prematuri e sottopeso, il che li espone al rischio di gravi problemi di salute per tutta la vita.
Durante la pausa di otto settimane delle ostilità che si è conclusa il 18 marzo, Save the Children ha parlato con le neomamme che stanno assistendo: molte di loro hanno descritto di essere quasi morte durante il parto nelle tende, altre di aver avuto bambini nati pericolosamente malnutriti. Almeno 322 bambini sono stati uccisi e oltre 600 feriti dalle forze israeliane dalla ripresa delle ostilità, secondo l’Onu.
Save the Children chiede al governo di Israele di “revocare immediatamente l’assedio di Gaza e di facilitare l’accesso umanitario senza ostacoli alle famiglie in tutta la Striscia, in linea con i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale. Se la comunità internazionale non interverrà presto, un’intera generazione di bambini a Gaza verrà cancellata, insieme al loro futuro. Deve esserci un cessate il fuoco definitivo e gli aiuti devono poter raggiungere le persone”.

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