(foto: Msf)

A Mandalay e in diverse aree del Myanmar, scarseggia l’acqua pulita e tantissime persone vivono per strada in condizioni difficili a causa del terremoto, mentre l’elettricità e la rete telefonica funzionano a malapena. I team di Medici senza frontiere (Msf) a Mandalay stanno distribuendo scorte d’acqua, installando tubature e pompe idriche e distribuendo recipienti per la gestione dei rifiuti. “Il team di Msf a Mandalay sta valutando la situazione e che tipo di supporto fornire alle persone, al sistema sanitario e all’ospedale per far fronte alle necessità più urgenti – racconta Mickael De Souza, coordinatore dei progetti di Msf a Yangon, in Myanmar –. Circa 500 edifici sono completamente crollati e 800 sono stati parzialmente distrutti, il che significa che molte persone vivono per strada in condizioni molto difficili. Per fortuna c’è molta solidarietà tra gli abitanti della città. L’acqua, sia in termini di quantità che di qualità, è estremamente carente in tutto il Paese, e in particolare nelle regioni colpite dal terremoto”. In questo momento Msf “sta fornendo serbatoi d’acqua all’ospedale di Mandalay. La mancanza di acqua rappresenta un problema per l’immediata sopravvivenza della popolazione e temiamo possa anche causare epidemie in futuro, cosa che vogliamo assolutamente evitare”. Un altro problema urgente, prosegue De Souza, è che, “da quando c’è stato il terremoto, le reti telefoniche sono fuori uso. È estremamente difficile mettersi in contatto con altre regioni del paese. Cerchiamo di rimanere in contatto con il resto dei team, ma a volte non ci riusciamo, di conseguenza risulta difficile sapere di preciso cosa sta accadendo. Acqua, elettricità e reti telefoniche sono gravemente carenti. La sopravvivenza della maggior parte delle persone colpite dal terremoto è in pericolo”.

(foto: Msf)

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