COLONNELLA – Si sono svolti stamattina, 5 Aprile 2025, alle ore 10:30, presso la chiesa San Cipriano in Colonnella, i funerali di Davide Di Quirico, parrocchiano molto conosciuto ed amato per i molteplici servizi svolti a favore della comunità religiosa e civile colonnellese e sambenedettese: Davide, infatti, era ispettore capo della Polizia Locale di San Benedetto, membro del Comitato Feste Parrocchiali e della Confraternita Maria Santissima del Suffragio di Colonnella.
Alla celebrazione, presieduta dal Vescovo Gianpiero Palmieri e concelebrata dal Parroco don Dino Straccia, da don Ulderico Ceroni, don Tommaso Capriotti e dal Diacono Domenico Maria Feliciani, erano presenti numerose autorità civili e militari: Antonio Spazzafumo, Primo Cittadino del Comune di San Benedetto del Tronto; Mirella Pontuti, Vicesindaca del Comune di Colonnella; la Capitana di fregata Alessandra Di Maglio, Comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto; il Tenente Bruno Cicchi, Comandante della Polizia Locale di Colonnella; Nazzareno Falaschetti, Vicecomandante della Polizia Locale di San Benedetto, insieme a numerosi agenti della Polizia Locale, colleghi del compianto Davide.
Queste le parole che il vescovo Gianpiero ha rivolto ai familiari di Davide durante l’omelia e che hanno suscitato grande commozione in tutti i presenti: “Carissimi, Carissima Angela, carissime Sara e Anna, guardate in quanti siamo oggi qui a stringerci a voi. Vorrei che sentiste tutta l’onda di affetto per voi e di gratitudine per Davide, che in questo momento vi avvolge. Certamente rimane tanto dolore, un dolore che non se ne va. Ma, allo stesso tempo, quello che noi stiamo celebrando, la Pasqua di Gesù, la Pasqua di Ressurrezione, quello che ogni Domenica, alle 8:30 Davide celebrava in questa chiesa, oggi per lui arriva al suo compimento. E lo ha fatto in maniera talmente inaspettata ed imprevedibile, che ci ricorda quanto sia fragile la vita umana. Questo ci fa molto male, ma sappiamo che è profondamente vero. Ora il nostro sguardo si volge non soltanto alla fragilità della vita umana, lasciandoci tanta angoscia, ma va soprattutto a quello che rende eterna ed intramontabile la nostra vita umana, ovvero tutto quello che abbiamo vissuto secondo la logica delle beatitudini. Quando noi viviamo la nostra vita umana volendoci bene, quando noi ci amiamo, quando noi speriamo nonostante le speranze umane sembrano deluderci, quando noi lavoriamo per la giustizia e per il bene comune, quando noi custodiamo la sicurezza dei cittadini – tutte cosa che Davide ha vissuto profondamente –, tutto questo, fa parte della sostanza profonda della nostra vita, della nostra anima che non muore. Non muore mai. In questo momento tutti noi, sia chi crede sia chi non crede, pensiamo che, seppure la vita sia effimera, tuttavia sa di eternità”.
Ha concluso mons. Palmieri: “Noi che stiamo da questa parte sentiamo solo il dolore, vediamo solo la fatica. Chi è dall’altra parte, come Davide, ci vede e ci dice di non avere paura. È la Pasqua. È la Pasqua che sarà per tutti e che ci rivelerà che l’uomo è fatto per la vita, non per la morte. Nel nostro cuore c’è una passione per la vita, per tutto ciò che è bello, per tutto ciò che è buono. E questa passione per la vita non è invano, perché noi siamo fatti per la vita e per la vita degli altri. Non c’è nessun Dio capriccioso, che, ad un certo punto ha detto ‘Adesso tocca a Davide’. Non esiste questo Dio, non si crede in questo Dio. Abbiamo invece un Dio che, di fronte alle cause naturali e misteriose, ci raccoglie e ci accoglie nelle sue braccia. Quando ci ha donato la vita, non è per 54 anni, ma per sempre. La testimonianza di Davide, di chi crede nella vita, nell’amore, nel fare famiglia, nella gioia, ci rassicura sul fatto che tutto questo è eterno. È la nostra sostanza più profonda. Chiunque fa del bene, chiunque vive le beatitudini, raggiunge quel posto che per sempre Gesù ha preparato. Chiediamo a Gesù di darci tanta fede. Non ci scoraggiamo, soprattutto nel fare del bene. Stringiamoci gli uni agli altri, sempre più nell’amore. Vogliamoci bene. Viviamo nella solidarietà. Solo questo fa sì che né l’esistenza di Davide né qualsiasi altra esistenza sia senza senso“.
Molti gli attestati di stima da parte dei Colonnellesi che, in questi giorni, hanno voluto, a vario titolo, dare un ultimo saluto a Davide o condividere un suo ricordo. E così è stato anche in Chiesa. Al termine della Messa, infatti, hanno preso la parola numerosi amici e conoscenti del defunto: Oriella Moretti, amica di famiglia, che ha ricordato i bei momenti trascorsi insieme a tutta la comitiva; Egilda Di Monte, che ha detto parole di sostegno ed affetto alla famiglia; Errica De Fulgentiis, amica di famiglia, che ha ricordato la vicinanza di Davide alle persone con disabilità; Pina Olivieri, che ha dedicato a Davide una commovente poesia; l’assessore Vesperini e il sindaco Antonio Spazzafumo, che hanno esaltato le doti di umiltà ed umanità di Davide, la sua dedizione al lavoro, il suo spirito di servizio, il suo garbo e la sua gentilezza.
Il padre, Giuseppe Di Quirico, da tutti chiamato Peppino, ha ringraziato tutti i presenti, chiedendo al Signore di sostenere la sua famiglia e le famiglie dei convenuti. Ha poi aggiunto: “Noi siamo credenti. Crediamo che la vita non finisca così, in un batter d’occhio. Non siamo animali, anche se vogliamo tanto bene agli animali, anzi a volte li trattiamo meglio delle persone. Allora rispettiamoci a vicenda, amiamoci: il Signore vuole così”.
Di Quirico lascia non solo la moglie Angela, le figlie Sara ed Anna, il padre Peppino, il fratello Domenico e le sorelle Cristina e Lella, ma anche un’intera comunità che sul sagrato della chiesa lo ha salutato con un lungo e commosso applauso e che lo ricorderà per sempre con grande stima, profondo affetto e sincera gratitudine per quanto in vita ha operato.
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grazie. un bel quadro di quest'uomo che ho conosciuto da ragazzo, seguito nelle tappe di vita, in silenzio, nell''ombrsa. Sempre stimato e osservato come farebbe una mamma.