ASCOLI PICENO – Da ieri, venerdì 4 marzo, è ufficialmente attivo il nuovo sito web del Museo Diocesano di Ascoli, che attraverso un portale innovativo e di facile navigazione offre agli utenti la possibilità di scoprire e ammirare le opere artistiche conservate nel Museo, verificare gli orari di apertura e le modalità di fruizione dello spazio espositivo, interagire con le informazioni approfondendo le notizie e i dati storici e artistici.

Il sito, realizzato interamente dal diacono Luca Antonini sotto l’attenta supervisione del direttore Marco Lattanzi e ora disponibile all’indirizzo www.museodiocesanoascoli.it, non si limita a presentare le opere attualmente in mostra, bensì si arricchisce di numerosi approfondimenti volti a illustrare nel dettaglio contenuti spirituali presenti nelle opere e nei manufatti artistici, svolgendo così una promozione pastorale estremamente curata.

“Si è trattata di una richiesta precisa del Vescovo e della Diocesi per un’istituzione che vogliamo rendere sempre più trasparente, comunicativa, aperta al pubblico e capace di raccoglierne e rappresentarne le istanze – spiega il direttore Marco Lattanzi – Un luogo accessibile, specchio dell’identità della città e della comunità.

Nel momento della riapertura, il nostro primo obiettivo è stato la dotazione di un sito web aggiornato e costruito interamente dal personale della Diocesi, in modo da confermare l’unità di intenti con la stessa comunità.

L’apertura del sito web consente di realizzare tutto ciò anche attraverso il collegamento con i social, che possono ulteriormente incrementare la comunicazione, andando a configurarsi come uno strumento fondamentale per consolidare sempre più il legame tra l’istituzione e la comunità”.

Come illustrato dal direttore Lattanzi, il Museo accoglie al suo interno circa 200 opere, alcune delle quali provenienti da chiese attualmente in fase di restauro, tutte meritevoli di un ulteriore approfondimento – anche online – in attesa di poter fare ritorno ai luoghi di origine.

Opere che appartengono alla comunità cristiana del Piceno, e che trovano ampio spazio anche tra le pagine del sito web, dove è possibile conoscere più da vicino le sale museali e le opere d’arte custodite all’interno, con schede informative a carattere didattico che colgono gli elementi essenziali per condividerle con una platea più ampia possibile.

Il sito prevede anche ulteriori funzioni, tra cui la richiesta di prenotazione delle visite guidate attraverso un form online e l’illustrazione dettagliata di tutti i servizi che il Museo offre, come il collegamento Wi-Fi, le audio guide, l’utilizzo delle sale per lo svolgimento di concerti e conferenze – su cui la direzione museale sta lavorando – e la grande attenzione riservata all’accessibilità.

“Il servizio svolto dal Museo diocesano e dalla rete che si crea con i musei di San Benedetto è enorme – dichiara il vescovo Gianpiero Palmieri – In questo momento stiamo ultimando la collocazione dell’Archivio della Diocesi nel palazzo dell’Episcopio, che sarà disponibile e visitabile da tutti i visitatori che vorranno farne richiesta.

Il sito web rende fruibile i beni e il loro valore artistico, ma in particolare vuole fornire un valido supporto per decodificare la simbolica dell’opera d’arte, che in questo caso è prettamente religiosa. Il nostro è uno dei musei più antichi d’Italia e ospita diverse opere che in attesa di fare ritorno nei luoghi di origine o che, per la loro preziosità, è opportuno custodirle e proteggere dagli agenti atmosferici in un luogo aperto al pubblico.

Queste opere hanno un significato profondo, che deve essere illustrato per non limitarsi a una comprensione soltanto parziale. Abbiamo il più antico battistero delle Marche, un gioiello perfettamente conservato, con una simbolica estremamente precisa, ed è importante che i visitatori possano comprenderne a fondo le motivazioni.

San Benedetto ha dato vita a una rete di 11 musei sistini, che custodiscono in altrettante sedi museali le opere delle comunità di riferimento. Connettendole al museo di Ascoli e ad Arquata, dove abbiamo presentato un progetto per un nuovo museo, cercando di aiutare il territorio a ripartire, potremo contare su 13 sedi museali, una rete di chiese splendide, una più bella dell’altra. Una grande ricchezza per il nostro territorio, accanto ai Musei civici, che in un consolidato rapporto di collaborazione ospitano alcune opere della Diocesi.

L’accesso al museo, inoltre, resta a offerta libera, il che consente il massimo dell’accessibilità per tutti, in segno di grande sensibilità per la cultura religiosa del territorio.

Ringrazio il direttore Marco Lattanzi, il diacono Luca Antonini, l’architetto Simona Massari e Don Elio Nevigari per il grande lavoro svolto per la realizzazione del sito”.

Don Giampiero Cinelli, Marco Lattanzi e Luca Antonini
Don Giampiero Cinelli, il vescovo Gianpiero Palmieri e Marco Lattanzi

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