COMUNANZA – Domenica 30 marzo, presso la Biblioteca Comunale di Comunanza, si è tenuta la presentazione del libro “L’Anziano dentro”, scritto da Raffaele Annibali. Un’opera che esplora il mondo dell’anziano di ieri e di oggi, attraverso le esperienze dirette dell’autore, maturate nel contatto quotidiano con gli anziani del territorio, in particolare quelli di Comunanza.

L’Anziano dentro è un viaggio interiore nell’animo di chi, con il passare degli anni, affronta nuove sfide: la solitudine, i ricordi — belli e dolorosi — le amicizie, la famiglia, i pensieri che accompagnano l’età avanzata. Il libro si apre con una toccante citazione di Papa Francesco:

“Anziani e giovani sono la speranza dell’umanità.
I primi apportano la saggezza dell’esperienza,
i secondi ci aprono al futuro,
impedendo di chiuderci in noi stessi.”

Annibali racconta con sensibilità la sua esperienza come volontario presso il Centro Anziani e il suo impegno come rappresentante dei Pensionati della CISL locale, evidenziando il valore umano e sociale degli anziani, spesso dimenticati.

Molti dei protagonisti di queste pagine sono nati prima, durante o subito dopo la guerra. Non hanno avuto le stesse opportunità di studio delle nuove generazioni, ma hanno affrontato la vita con dignità, sacrificio e una fede profonda. Hanno costruito il futuro con le mani, sostenuti da valori trasmessi in famiglia, dove l’educazione cristiana era salda e presente, grazie anche all’esempio dei nonni.

Il libro è anche un omaggio a chi ha lasciato — e continua a lasciare — una forte eredità morale, che i giovani sono chiamati a custodire come un tesoro.

Durante l’evento, alcuni cittadini anziani e amici dell’autore hanno letto aneddoti e racconti, spesso ironici ma profondamente evocativi, capaci di riportare il pubblico indietro nel tempo. La sala era gremita: tra i presenti, oltre al sindaco, molti anziani che hanno voluto esserci nonostante i piccoli acciacchi dell’età, come sottolineato con affetto dai loro familiari.

Una serata per rompere la routine quotidiana, ma soprattutto un’occasione per combattere quella che è spesso la vera malattia della vecchiaia: la solitudine.

In chiusura, l’autore ha voluto condividere alcune pagine particolarmente significative del libro, dedicate all’anziano in tutte le sue sfaccettature: l’ironia, l’esperienza, i ricordi preziosi, e quell’amore profondo per la vita e per chi resta vicino.

Un sentito ringraziamento è andato al dott. Adriano Mecozzi e alla dott.ssa Stefania Cespi dell’Archeoclub, per il loro prezioso contributo alla riuscita dell’evento.

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