GROTTAMMARE – Una mostra spaziale anzi no una mostra artistica, una mostra interattiva dove gli spettatori possono guardare assemblage e disegni astratti e inquadrare con il telefonino il QR Code per poi ritrovarsi a tu per tu con opere d’arte di grandi artisti famosi.. Ma se diciamo che questa mostra è stata realizzata da bambini di tre, quattro e cinque anni, allora si che le cose cambiano.
A portarli in questo percorso fantastico le Insegnanti della Scuola dell’ Infanzia capoluogo Battisti di Grottammare, facente parte dell’Istituto Comprensivo “Giacomo leopardi” . “Veramente mi congratulo con le insegnanti di questa scuola – ha sottolineato la Dirigente Scolastica Luigina Silvestri intervenuta all’inaugurazione della mostra la “ Città fantastica” dei bambini dell’infanzia – ringrazio non solo le insegnanti, ma anche le collaboratrici scolastiche che hanno contribuito alla realizzazione di questo magnifico spazio temporaneo museale, i bambini sono stati meravigliosi” è stata poi la volta del sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi che si è complimentato in modo gioioso con i piccoli artisti chiedendo un applauso per loro. Presente anche la vicepreside Luigina Ceddia e l’incaricata del Comune alle politiche scolastiche Oriana Vitarelli . La referente di questo coloratissimo e attivissimo plesso scolastico è Donatella Luzi , che ci spiega che il plesso ha ben otto sezioni e ci sono circa 180 famiglie con i loro piccolini che collaborano attivamente con le Insegnanti. “La nostra ideatrice è la collega Antonella Palmisano – ci spiega l’insegnante Anna Pompei – Il laboratorio è stato strutturato con il metodo “Teatro in gioco” di Helga Dentale , che è un metodo di pedagogia teatrale costruito sulla pluralità dei linguaggi espressivi”.
Partendo dalla lettura di una bambina che affronta un mondo senza colori grigio e povero di creatività , poi a mano a mano vengono aggiunte le tinte e rendono tutto più bello ma non solo: per arrivare a questo c’è un percorso di storia dell’arte, con l’analisi di opere contemporanee. Si passa dalla famosa Onda di Hokusai alle Ninfee di Monet e tanti altri dipinti famosi. “ I bambini sperimentano le tecniche e si impegnano a colorare quella città grigia senza colori che c’era prima di questo intervento – spiega Donatella Luzi. “Li abbiamo fatti entrare in un’aula facendo finta che fosse la Grotta di Lascaux e poi gli abbiamo fatto fare i “graffiti” preistorici, dopo aver fatto vedere loro le famose Grotte, abbiamo proiettato stelle sul soffitto come se si stesse veramente vivendo da uomini primitivi, così attraverso il teatro e il gioco, i bambini hanno creato liberamente e conosciuto l’Arte”.
Per gli spettatori è facile immergersi tra sogno e realtà perché ci sono dei grossi QR Code vicino alle opere dei bimbi bastasse inquadrarlo con lo Smartphone e ci si ritrova al cospetto della vera opera d’arte originale. Il lavoro è partito da una macro opera realizzata in modo collettivo ispirata a un’opera d’arte reale, per poi andare sui singoli bambini che hanno tentato da soli di percorrere con materiali di recupero e di fortuna la stessa Opera. All’inaugurazione che si è svolta lunedì alle 17:30 , con tanto di biglietto d’ingresso e percorso di entrata e di uscita, con una proiezione video e multimedialità oltre che manualità, vi erano tantissime famiglie. Un successo straordinario per il “Museo di un giorno” realizzato dai bambini e per la grande nutrita partecipazione. Erano i bambini stessi, che prendevano per mano i genitori e illustravano le loro opere.
Una iniziativa piena di creatività e simpatia che i nostri piccoli hanno saputo realizzare con l’aiuto delle giovani simpatiche ed entusiaste Insegnanti.
