GROTTAMMARE – Venerdì 11 aprile, nella sala consiliare del Comune di Grottammare, si è tenuta la presentazione del libro La giusta vicinanza di Cinzia Spataro, con il prezioso contributo della moderatrice, la psicoterapeuta dott.ssa Fania Beatriz Lucci.

L’evento è stato organizzato dalla “Rete Solidale Ambito 21 CdV”, con sede a Grottammare.

Il libro racconta l’esperienza diretta dell’autrice nell’accoglienza di bambini e ragazzi nella propria casa, offrendo ai lettori una testimonianza concreta e autentica sull’arte dell’affido familiare. Sì, arte, perché accompagnare nella vita uno o più bambini non propri, sostenendoli senza mai sostituirsi ai loro percorsi, richiede sensibilità, creatività, spirito di gratuità e una profonda visione positiva del mondo. Solo chi è ispirato da un ideale profondo può donare così tanto.

Cinzia Spataro, nella vita, è logopedista ed educatrice di comunità. È anche presidente dell’ASD Progetto Filippide Marche, realtà attiva nel sostegno alle persone con autismo. Tuttavia, al di là dei titoli e dei ruoli, ciò che più colpisce è la sua straordinaria umanità.

La sua scrittura riflette questo stesso approccio: La giusta vicinanza è un libro che parla non solo di sentimenti, ma di relazioni vere, vissute, toccate con mano. Uno sguardo che accoglie, che comprende e che lascia spazio alle emozioni autentiche, senza mai cercare il palcoscenico.

Nel tempo, Cinzia e suo marito Stefano Ricci hanno accolto nella loro casa circa 50 tra bambini e ragazzi, accompagnandoli con discrezione e amore nei momenti più fragili delle loro vite.

Come si fa ad accompagnare così tanti giovani, spesso segnati da mancanze affettive, sfiducia e dolore? Non esiste una formula, confida Cinzia. Esiste solo una condizione imprescindibile: l’amore. Poi, serve fiducia. Anche quando sembra respinta. Serve essere una presenza costante, un punto fermo, pur accettando – e affrontando – i propri limiti.

Ma nei racconti contenuti nel libro, quei limiti sembrano sfumare. Parlando di Luca, un bambino con sindrome di Down accolto trent’anni fa, Cinzia ricorda:
“Non parlavi, non avevi il controllo degli sfinteri, ti dondolavi continuamente, digrignavi i denti… abbiamo scoperto che avevi il diabete e abbiamo passato un mese e mezzo in ospedale. Eppure niente mi faceva paura. Non ho ricordi drammatici di quel periodo, anche se di fatica ce n’era tanta (avevo contemporaneamente tre figli quasi tuoi coetanei…)”.

Per ciascun bambino accolto, Cinzia si è donata con una dedizione totale. Come scrive Roberto Mancini, autore della prefazione del libro, Cinzia ha scelto di “essere in sintonia con la vita”, di “essere un’adulta capace di onorare la vita ricevuta”.

Oggi Cinzia è diventata nonna, sia dei figli naturali che di alcuni figli affidatari. Continua però il suo impegno nel sociale, rivolgendosi ora all’accoglienza temporanea degli immigrati in cerca di una vita migliore in Italia.

Parlare di Cinzia Spataro significa adottare, quasi spontaneamente, un tono di rispetto profondo. Non per una costruita aura di eroismo, ma per la naturale autorevolezza che emana la sua testimonianza.
Attraverso La giusta vicinanza, si racconta una donna che ha scelto di mettersi in gioco per davvero. Ed è questo, più di ogni altra cosa, a rivelare il valore della persona dietro le parole.

 

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