Sudan: due anni di guerra

(Foto Oxfam)

A 2 anni esatti dall’inizio del brutale conflitto in Sudan, “la popolazione sta affrontando la più grave crisi umanitaria al mondo. Un’emergenza che nei prossimi mesi rischia di precipitare ulteriormente, investendo buona parte dell’Africa orientale e mettendo a rischio milioni di vite”.  È l’allarme lanciato oggi da Oxfam con un nuovo report, pubblicato assieme a South Sudan Forum, Inter Agency Working group for East and central Africa (Iawg) e Forum des Ong en Afrique de l’Ouest et centrale (Fongi). L’intensificarsi degli scontri ha infatti già costretto quasi un terzo della popolazione a lasciare le proprie case e 3,7 milioni di persone a fuggire dal Paese, mentre l’arrivo della stagione delle piogge e il taglio degli aiuti internazionali – da parte degli Stati Uniti e degli altri Paesi donatori – renderanno sempre più difficile la risposta umanitaria. In questo momento in Sudan 1 abitante su 2 è colpito da malnutrizione, mentre in una parte del Paese la popolazione sta già affrontando gli effetti della carestia, che potrebbe colpire altri 8 milioni di persone nel giro di poco tempo. L’arrivo delle precipitazioni potrebbe causare infatti inondazioni e bloccare le vie di comunicazione verso intere zone del Paese, rendendo impossibile portare aiuti essenziali.
Senza cibo e nel tentativo di mettersi in salvo dai combattimenti, sempre più persone saranno quindi costrette a fuggire verso il Ciad e il Sud Sudan, due dei paesi più poveri al mondo a loro volta colpiti dall’impatto della crisi climatica e da livelli di malnutrizione altissimi. Una situazione, che soprattutto in Sud Sudan sta aggravando le tensioni interne, mettendo a rischio la fragile pace raggiunta pochi anni fa.

“Gli scontri tra guppi armati sudanesi e sud-sudanesi stanno rendendo la situazione sempre più instabile e pronta a esplodere. – ha aggiunto Fati N’Zi-Hassane, direttore di Oxfam in Africa – Senza un cessate il fuoco, c’è il serio il rischio che in poco tempo si verifichi un’escalation regionale, con conseguenze umanitarie catastrofiche”.
A causa del conflitto in corso – evidenzia inoltre il rapporto – in questo momento la crisi umanitaria in Sudan colpisce oltre 30 milioni di persone, il numero più alto mai registrato in un solo Paese, mentre più di 17 milioni di bambini non possono andare a scuola. Una condizione in cui si trovano anche il 65% dei minori sudanesi che si sono rifugiati in Ciad, esposti al rischio di essere vittime di lavoro minorile e matrimoni precoci o di essere reclutati dai gruppi armati locali.
Tuttavia finora sono stati stanziati appena il 10% degli aiuti richiesti dalle Nazioni Unite per rispondere all’emergenza nel 2025. A questo si aggiunge la cancellazione di circa 64 milioni di dollari dei finanziamenti di UsAid per il Ciad e il Sud Sudan, che rischia di produrre conseguenze gravissime, dato che gli Stati Uniti fino ad ora erano il principale Paese donatore per entrambi i Paesi.
Oxfam lancia perciò un appello urgente alla comunità internazionale per “un immediato aumento delle risorse necessarie a soccorrere la popolazione”. Chiedendo inoltre alle parti in conflitto di “mettere in campo ogni sforzo diplomatico necessario a raggiungere il cessate il fuoco”.

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