MALTIGNANO – “Dietro questa bara è difficile in questo momento vedere qualcosa. Quando sono un po’ triste, vado al mare a guardare le onde. Spesso lo sguardo giunge fino all’orizzonte e mi sovviene una domanda: ‘Cosa c’è oltre l’orizzonte?’ Per scoprire cosa c’è oltre l’orizzonte ci vuole un mezzo, una nave, che mi conduce attraverso il mare e che mi fa vedere la Croazia oltre San Benedetto del Tronto. Anche oggi, per guardare oltre l’orizzonte di questa bara, abbiamo bisogno di una nave, la nave della fede. Quando c’è buio e gelo, anche una piccola fiamma diventa preziosa. Noi tutti allora vogliamo essere per voi, Ettore e Patrizia, una piccola fiamma che si illumina e vi scalda un po’”.
Sono queste le parole, cariche di affetto e fede, che mons. Adam Krzyzstof Baranski, parroco delle comunità di Maltignano e di Caselle di Maltignano, ha rivolto ai genitori del giovane Alessandro Ballatori, ieri, Martedì 15 Aprile 2025, alle ore 15:00, durante il funerale celebrato presso la chiesa Madonna delle Grazie. Il ragazzo di quattordici anni, che ha perso la vita a seguito di una malattia incurabile, ha lasciato nello sconforto non solo la madre Patrizia ed il padre Ettore, ma anche i parenti, gli amici e un’intera comunità che lo ricorda con affetto, stima e tenerezza.
Alla Santa Messa, presieduta dal parroco mons. Adam Krzyzstof Baranski e concelebrata da padre Roberto Basilico, don Beniamino Ricciotti e ha prestato il proprio servizio il diacono Alberto Fossati, ha partecipato un’intera comunità. L’unica navata della moderna chiesa, risalente al 1952, non è riuscita a contenere i tantissimi fedeli accorsi, i quali in parte hanno gremito l’edificio sacro, mentre in parte sono rimasti all’aperto, sul piazzale antistante la chiesa. Tutti smarriti ed addolorati, raccolti in un silenzio composto, interrotto solo dalle preghiere guidate da don Adam. Presente anche il primo cittadino di Maltignano, Claudio Flamini, che per la triste occasione aveva proclamato il lutto cittadino e aveva predisposto la chiusura al pubblico dei vari uffici comunali, oltre che la sospensione delle attività commerciali in concomitanza con lo svolgimento delle esequie. Tra i fedeli era presente anche il sindaco di Sant’Egidio alla Vibrata AnnunzioAmatucci. La Santa Messa è stata animata dai Cori riuniti di Matignano e di Caselle di Maltignano, diretti ed accompagnati all’organo dal M. Claudio Bellumore.
Comunità dei Discepoli di Maria di Nazareth I frati e le consacrate che risiedono dell’eremo di San Francesco a Rotella
Dopo la proclamazione del Vangelo, padre Roberto Basilico, amico di famiglia, visibilmente partecipe del dolore dei familiari, ha iniziato così la sua omelia: “Dopo tanti anni che sono sacerdote, è la prima volta che scrivo un’omelia, perché non so se riesco a mantenere il filo del discorso in questa circostanza. Alessandro ha lasciato un vuoto incolmabile che nessuno può riempire. La morte sulle terra ha il potere di spezzare i legami, di rompere le relazioni, lasciando momenti di tristezza, dolore e solitudine. Ma noi, fratelli e sorelle, siamo cristiani! Non vogliamo parlare solo di noi, di ciò che vediamo con i nostri occhi e che la nostra mente può pensare. Vogliamo parlare di Alessandro, di quello che lui ha fatto, per trovare le risposte giuste alle domande che si agitano nella nostra testa. Io andavo spesso a trovare Alessandro e nella sua casa mi sono sentito accolto. Ettore e Patrizia mi hanno fatto entrare nella loro famiglia in un momento così delicato e grave. Nei momenti brevi ma intensi, in cui ci siamo incontrati, ho percepito tutto il peso, ma anche la bellezza del vostro essere madre e padre. Siete un miracolo molto bello! Caro Alessandro, spesso ti scorgevo sofferente, ma contento, quasi gioioso. Porto stampato nel cuore il tuo sguardo. Tu ci hai dato tutto quello che non si vende e non si può comprare in alcun posto sulla terra: l’amore. Ci siamo sentiti amati e ci hai riempito il cuore! Penso ancora alla tua mano piccola, delicata e stanca, che stringeva la mia mano. Eppure in nessuna mano, che ho stretto nella mia vita, ho mai sentito tanta forza e tanto amore, non un segno che rivelasse il tuo dolore“.
Durante i riti della Comunione, i frati e le consacrate della Comunità dei Discepoli di Maria di Nazareth, che risiedono nell’eremo di San Francesco in Rotella, hanno intonato il canto “Mi rialzerai” di Giorgio Ammirabile, le cui parole hanno commosso tutti i presenti: “Se dentro me ho perso la speranza e sento che certezze più non ho, non temerò ma aspetterò in silenzio, perché io so che sei vicino a me. Mi rialzerai, se non avrò più forze. Mi rialzerai, con Te ce la farò. Sarai con me, nel buio della notte. Mi rialzerai e in alto volerò”.
Terminata la Messa, anche il resto della comunità ha voluto tracciare un ricordo del giovane Alessandro: prima sono state lette le parole di una professoressa che ha conosciuto il ragazzo oltre le sue competenze scolastiche; poi il saluto degli amici d’infanzia che non se la sono sentita di parlare davanti alla folta assemblea e hanno quindi delegato una nonna; infine la lettera degli studenti dell’ITI di Ascoli Piceno che lo hanno conosciuto nell’ultimo anno attraverso lo schermo della DAD.
Dopo la benedizione, la salma è stata poi trasportata fuori dalla chiesa, accompagnata dai compagni di classe del giovane Alessandro, che si sono stretti in un ultimo abbraccio intorno alla bara del loro amico. Qui l’immagine più bella: un ragazzo bianco, dai capelli biondi e dalla pelle molto chiara, all’improvviso si è lasciato andare ad un pianto incontenibile; di fianco a lui un altro ragazzo, nero, dalla pelle molto scura e dai capelli neri e crespi, lo ha consolato avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla, mentre si faceva scivolare qualche lacrima sul viso; il ragazzo biondo allora ha, a sua volta, messo una mano sulla spalla dell’amico, avvolgendolo in un abbraccio, come a voler ricambiare il sostegno appena ricevuto, come a voler condividere insieme il dolore che la vita ha loro riservato.
Un’immagine che pareva mettere in pratica quanto detto da don Adam poco prima della benedizione: “Oggi abbiamo detto parole molto belle, ma mi sento di dire che queste belle parole dobbiamo dircele tutti i giorni. Non dobbiamo sprecare il tempo! Se c’è una cosa che Alessandro ci ha insegnato è che dobbiamo volerci bene, ascoltarci, sostenerci, essere pazienti, avere fiducia, non rassegnarci ed avere speranza“.
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In questa triste circostanza, è stato detto anche che la cerimonia si è svolta in questa bella e moderna Chiesa, gremita anche da persone impensabili intervenute oltre misura. L’affetto verso la famiglia Ballatori, è radicato fin dal bisnonno di Alessandro, verace, alacre lavoratore e indimenticabile personaggio di Maltignano.
molto bella l'immagine dei due ragazzi diversissimi ma uniti da un dolore amore intensi...che Alessandro riposi in pace tra le braccia del Signore