SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Dopo aver spronato i fanciulli e i presenti a perseverare nei cinque atteggiamenti/chiave dateci da Gesù, ovvero umiltà, preghiera, servizio, speranza ed Eucaristia, affinché diventino virtù, ha concluso: “Al centro del nostro cuore deve esserci sempre Gesù Eucarestia!”
Si tratta di don Luigino Scarponi, parroco della comunità Sant’Egidio Abate in Sant’Egidio alla Vibrata, il quale con queste parole ha chiuso la Via Crucis dedicata ai bambini e ai ragazzi che si è svolta ieri, Venerdì 18 Aprile 2025, alle ore 14:30, lungo la pista ciclabile che costeggia la cittadina abruzzese. Presenti, oltre al parroco, i catechisti e le famiglie.
La prof.ssa Sonia Faenza, che è docente di Religione e che ha organizzato e coordinato il memoriale della Passione di Gesù, dichiara: “Si tratta di una Via Crucis speciale che organizziamo già da qualche anno e che è molto apprezzata dalle famiglie, in quanto i bambini sono coinvolti in ogni scena in maniera attiva. In ogni stazione, infatti, è presente un giovane o una giovane del gruppo del dopo-Cresima che impersona il protagonista della scena rappresentata. I bambini e i ragazzi rivolgono a lui o a lei delle domande per comprendere di chi si tratti e quale ruolo abbia avuto nella vita di Gesù e quindi nella storia della sua Passione, morte e Resurrezione”.
“Ogni anno cerchiamo di porre l’attenzione su un tema diverso – prosegue la prof.ssa Faenza –. Quest’anno, ad esempio, il titolo della Via Crucis è stato ‘Apri il tuo cuore’. Per tale ragione abbiamo realizzato un grande cuore di compensato che abbiamo posto sulla croce. Ci siamo ispirati al racconto evangelico dei discepoli di Emmaus, che all’inizio sono delusi e tristi e discutono tra loro, ma, dopo aver ascoltato la spiegazione di Gesù riguardante le Sacre Scritture e dopo averLo riconosciuto nel gesto dello spezzare il pane, sentono il loro cuore scaldarsi e finalmente tornare ad essere nella gioia. In ogni scena abbiamo inserito un personaggio che simboleggia un’emozione del cuore: Barabba per la rabbia che poi sarà trasformata in mitezza, Pietro per la paura che poi diventerà preghiera, Maria Salomé per l’ambizione che poi tramuterà in servizio, Maria (la madre di Gesù) per la speranza di fronte allo scoraggiamento ed infine il beato Carlo Acutis che indica l’Eucarestia come l’antidoto per eccellenza alle divisioni familiari e comunitarie. All”inizio della Via Crucis il cuore era bianco, quindi freddo come il ghiaccio. Man mano che abbiamo meditato le varie Stazioni, lo abbiamo trasformato, pezzo per pezzo, in un cuore rosso fuoco, segno del fatto che si fosse infiammato proprio come è capitato ai discepoli di Emmaus”.
La Via Crucis pomeridiana, che non ha sostituito quella serale tradizionale, che invece si è svolta alle ore 21:00 per le vie cittadine, è stata seguita da numerose famiglie. Conclude la prof.ssa Faenza: “La novità della drammatizzazione è molto apprezzata e si è rivelata negli anni un ottimo strumento di evangelizzazione per le nuove generazioni. È importante usare la creatività e parlare il linguaggio di chi deve ricevere l’annuncio, per poter essere veramente efficaci ed arrivare dritti al cuore di ciascuno. Del resto anche Gesù, per annunciare, usava parole, scene e parabole ispirate alla vita quotidiana dei discepoli: pensiamo alla vigna, al grano, alla pesca e a tanti altri. Ringrazio, a nome del parroco e di tutta la comunità, i catechisti che si sono prodigati per realizzare questa Via Crucis speciale: Annalaura Chiodi, Adelina Costantini, Sofia Cristofori, Andrea De Luca, Mafalda De Luca, Rita Di Carlo, Catia Di Feliciantonio, Maurizio Di Giacomo, Luca Di Lorenzo, Suor Bertilla Ferri, Mattia Galiffa, Oriana Lelii, Emmanuel Luzi. È bello collaborare insieme, nella gioia della condivisione, perché ciascuno mette in campo le proprie capacità e i propri talenti, regalando alla comunità momenti di gioia e di speranza”.