

Di Cristiana Dobner
Francesco che guardava dentro a se stesso come ad un povero uomo, bisognoso della misericordia dell’Altissimo, aveva dentro di sé una pulsione ardente: era orante.
Non solo conosceva la preghiera, che rischia di essere un sostantivo costruito con parole dopo parole, conosceva l’incontro con il Signore Gesù:
Ho imparato a pregare dalla nonna. La nonna è quella che mi ha insegnato a pregare e mi ha donato anche la devozione a san Giuseppe. Poi i padri spirituali che ho avuto, sia in seminario sia nella Compagnia, mi hanno aiutato ad andare avanti nell’esperienza della preghiera.
Accompagnato dalla guida spirituale Miguel Angel Fiorito:
Mi ha insegnato a pregare come figlio e non cercando le caramelle della consolazione: come avviene la preghiera? Come abituarsi alla preghiera? Che cosa fare quando c’è consolazione o anche desolazione, quando non c’è voglia di pregare?
Urgeva dentro di lui una certezza:
La preghiera apre il cuore al Signore e, quando lo Spirito entra, dentro ti cambia la vita. Perciò bisogna pregare, per aprire il cuore e lasciare lo spazio allo Spirito
Catapultato a guidare la Chiesa e alle prese con un magma di problemi che, giorno dopo giorno, ingigantivano e premevano su tutta l’umanità richiedendo decisioni, rifiuti, appoggi, dove ancorarsi?
Nella preghiera:
Anche da Papa non è cambiato nulla: prego come sempre, con i ritmi di sempre. Alle volte qualche preghiera vocale, alle volte davanti al Santissimo sopporto qualche momento di aridità. La mia preghiera è andata avanti nelle cose belle e con le cose non tanto belle. Alle volte penso che devo pregare di più, questo sì. Non c’è tempo, ma devo pregare di più.
Lo soccorreva la preghiera insegnata da Gesù
Padre nostro, la preghiera di Gesù. Lì c’è tutto! Quando i discepoli chiedono a Gesù di insegnare loro a pregare, Lui non ha chiamato un catechista per istruirli a qualche metodologia di preghiera, o qualche specialista dell’arte dell’orazione. Ha detto: «Dite così: Padre Nostro» (cfr Lc 11,2). Il Padre nostro è la preghiera universale, la preghiera dei figli, la preghiera della fiducia, la preghiera del coraggio e la preghiera anche della rassegnazione. È la grande preghiera.
Per questo ha sempre chiesto di pregare per lui, sempre in ogni occasione. Francesco non era un malandrino ma riconosceva che tutti dinnanzi al fulgore della Bellezza assoluta dell’Altissimo malandrini un poco siamo, però conosciamo anche una mano che ci aiuta:
E ci sono le preghiere a Maria: anche io ho tanta fiducia nella Madonna, prego sempre la corona del Rosario. Mi piace sentirla vicina, perché lei è Madre e ci guida. C’è una storia molto bella, naturalmente è una leggenda, che ci dice come la Madonna salva tutti! È la storia della Madonna dei malandrini, protettrice dei ladri. Questi rubano, ma poiché la pregano, quando muore uno di loro, la Madonna, che è alla finestra del cielo, gli fa segno di nascondersi. E gli dice di non andare da Pietro, che non lo farà entrare. Ma alla sera, apre la finestra del Paradiso e lo fa entrare da lì. Mi piace questo: la Madonna è quella che ti fa entrare dalla finestra. È quasi di contrabbando. Come a Cana. Il Signore non ha avuto la libertà di dire di no. Lei col Figlio fa così. È così: onnipotenza supplicante.
Questa mattina è entrato dalla finestra che Maria, la Madre, gli ha aperto e lo ha condotto all’Amore Trinitario. Ora è pronto anche lui, Francesco, ad aprire la finestra a tutti dal cui cuore sgorga l’invocazione di aiuto!