CUPRA MARITTIMA – Lunedì 21 aprile 2025, a Cupra Marittima, si è onorato il Patrono San Basso con una giornata di eventi religiosi e civili se pur ridimensionati a seguito della morte di Papa Francesco.
San Basso, vescovo di Nizza, secondo la leggenda era nato proprio lì. Fu torturato durante le persecuzioni di Decio e non rinnegò mai la sua fede. La festa ha celebrato in particolare la traslazione del corpo del Santo dalla Pieve al Castello di Marano, un appuntamento profondamente sentito dalla comunità cuprense.
Il programma religioso ha previsto:
Sante Messe lunedì 21 aprile, presso la parrocchia di San Basso, alle ore 7:30, 9:30, 11:00 e 18:00.
Alle ore 10:15 è partita la solenne processione al mare con la reliquia di San Basso, presieduta dal Vescovo Gianpiero Palmieri.
Martedì 2 aprile, alle ore 10:00, si è svolta la Pasqua del malato a cura dell’UNITALSI.
Le parole del Vescovo Palmieri
Il Vescovo ha detto: “Questa mattina durante la processione abbiamo benedetto il mare e abbiamo benedetto la città, chiedendo l’intercessione di San Basso. Per gli abitanti di Gerusalemme, la benedizione fu la predicazione di Pietro che abbiamo ascoltato nella prima lettura. Quando Pietro, nel giorno di Pentecoste, si alzò tra i conflitti e annunciò la risurrezione di Gesù, si rivolse a ebrei di ogni parte del mondo, riuniti a Gerusalemme per la festa.
Pietro, dopo il suo discorso, come narrato negli Atti degli Apostoli, ha toccato i cuori di oltre tremila persone che si sono convertite, e quella giornata è diventata una grande festa per la città. Il Vescovo ha poi sottolineato come questa gioia si sia diffusa anche oltre, grazie alla dedizione di Filippo e agli altri discepoli. Una gioia che è continuata ovunque, anche a Cupra, dove è stata rinnovata attraverso la celebrazione della Pasqua.
Il Vescovo rivolgendo anche delle parole di affetto nei confronti di Papa Francesco, morto proprio lunedì mattina.
Vescovo Palmieri: “Papa Francesco ha sempre sottolineato questo: quando si incontra Gesù risorto e vivo, non si può restare indifferenti. Chi lo incontra, sperimenta – nella misura della propria fede – una gioia così profonda da non poter fare a meno di condividerla con gli altri.
Ogni discepolo è, per sua natura, anche missionario. Come le persone che, dopo aver vissuto un’esperienza forte, sentono il bisogno di raccontarla a tutti, così anche noi siamo chiamati a dire: “Il Signore Gesù mi ha incontrato di nuovo”.
E così anche noi, stamattina, viviamo il dolore e la sofferenza per ciò che è accaduto. In questi dodici anni Papa Francesco ci ha guidati – anche a me personalmente – prima come parroco di Roma, poi nel compito di Vescovo Ausiliare, poi come Vescovo di Ascoli Piceno, e ancora oggi come Vescovo della nostra diocesi. Papa Francesco ci ha sostenuti con la sua preghiera, con il suo affetto, con la sua presenza.
Ecco allora come la Chiesa, sentendosi guidata da Papa Francesco, può cantare la gioia della Risurrezione: una gioia in cui tutto riprende vita, in cui tutto si ritrova, e dove nulla è perduto”.
Il parroco di San Basso, Don Roberto Traini ha aggiunto: “Questa è stata la prima festa senza Papa Francesco. Insieme al nostro Vescovo, abbiamo sentito profondamente che la Chiesa è guidata dal Signore e che ci accompagnerà sempre”.
L’incoronazione di Maria Addolorata
Infine, si è vissuto un momento particolare: dopo il restauro dell’antica immagine della Madonna Addolorata, riportata in processione con tutti i confratelli e le consorelle. Al termine della Messa, dopo aver pregato davanti all’immagine restaurata, è stato cantato il Regina Caeli e si è svolto il rito della incoronazione.
La celebrazione si è conclusa con la benedizione finale del Vescovo Palmieri.
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