SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Martedì 22 aprile, alle ore 11:00, presso la sede dell’Associazione Pescatori Sambenedettesi, Mons. Gianpiero Palmieri, vescovo delle diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e Ascoli Piceno, ha presieduto la celebrazione eucaristica in onore di San Francesco da Paola, patrono della gente di mare e dei pescatori. Una messa durante la quale si è pregato per tutti coloro che hanno dedicato la propria vita al mare e che oggi riposano nella Casa del Padre.
A concelebrare con Mons. Palmieri vi erano il Vicario generale don Patrizio Spina, don Giuseppe Giudici dell’Ufficio per l’Apostolato del Mare, don Federico Pompei e don Luciano Paci.
Alla celebrazione hanno preso parte anche il Capitano di Corvetta Nicola Pontillo, vice comandante della Capitaneria di porto, il sindaco di San Benedetto del Tronto Antonio Spazzafumo e il sindaco di Grottammare Alessandro Rocchi.
Tradizionalmente la festa si svolge presso Casa San Francesco, sulle colline di Grottammare, luogo caro alle famiglie dei pescatori, che lì si ritrovavano per un momento di preghiera, convivialità e tradizione. Tuttavia, a causa di lavori di restauro e manutenzione, quest’anno l’evento è stato ospitato nella sede dell’Associazione.
Durante l’omelia, Mons. Palmieri ha aperto con un toccante ricordo di Papa Francesco, sottolineando il forte legame del Pontefice con la comunità sambenedettese:
“Papa Francesco ha sempre avuto un grande affetto per i pescatori di San Benedetto del Tronto. Quando lo invitammo a visitare la comunità dei pescatori e dei terremotati, accettò con entusiasmo. Sebbene poi non fu possibile realizzare quell’incontro, ci resta il ricordo della sua attenzione e dell’amore per chi si prende cura del mare e del proprio territorio. È questa la strada da seguire, anche senza riconoscimenti pubblici.”
Proseguendo la riflessione, il vescovo ha commentato il brano evangelico dell’incontro tra Gesù risorto e Maria di Magdala:
“Nel Vangelo secondo Giovanni emerge un’immagine nuziale: Gesù è lo sposo e noi, la Chiesa, siamo la sposa. Le apparizioni del Risorto sono sempre incontri che invitano a una fede profonda, non basata sull’evidenza, ma sull’amore libero e consapevole. Solo così possiamo davvero seguire Cristo.”
Mons. Palmieri ha poi citato un pensiero di Papa Francesco: “Ci sono cose che vediamo solo attraverso le lacrime.”
“Gesù ci chiama per nome, anche nel pianto. È lì che lo riconosciamo, e da lì nasce la gioia dell’annuncio. Quando ci ricongiungeremo a Lui, le nostre lacrime si trasformeranno in felicità piena, e la separazione lascerà il posto alla speranza dell’eternità.”
Infine, rivolgendosi ai pescatori presenti, ha ricordato che: “La barca è il simbolo della Chiesa. Anche quando sembra in balia della tempesta, non affonderà, perché il Signore è con noi, anche se a volte sembra dormire. San Francesco di Paola, che oggi celebriamo, aveva una fede così salda da stendere il suo mantello sul mare e navigare. Così anche noi dobbiamo lasciarci muovere dalla fede e dal desiderio di annunciare il Cristo risorto, certi che il Signore ci condurrà dove desidera per noi.”