Un momento di silenzio per ricordare i soccorritori della Mezzaluna rossa palestinese (Prcs) morti in servizio a Gaza e per ribadire che gli operatori umanitari non sono un bersaglio. Lo hanno condiviso, oggi, ognuna in modo diverso, le Società nazionali della Croce rossa e Mezzaluna rossa in tutto il mondo. Lo ha fatto anche la Croce rossa italiana.
La data di oggi segna un mese dalla notizia della scomparsa di nove membri della Prcs con i quali, il 23 aprile scorso, si persero i contatti mentre portavano aiuto alla popolazione colpita dai bombardamenti nel sud della Striscia di Gaza. Dopo sette giorni di silenzio, i corpi di Mostafa Khufaga, Saleh Muamer e Ezzedine Shaath, Mohammad Bahloul, Mohammed Al-Heila, Ashraf Abu Labda, Raed Al Sharif e Rifatt Radwan vennero recuperati, sepolti sotto la sabbia, assieme ai resti delle loro ambulanze. La sorte del soccorritore Assad Al-Nassasra è ancora sconosciuta. I nove soccorritori della Mezzaluna rossa palestinese erano rimasti coinvolti, assieme ad altri operatori umanitari, da un attacco. “L’ennesima, inaccettabile, violazione delle regole del diritto internazionale umanitario, che proibiscono chiaramente ogni violenza contro il personale umanitario e sanitario”, si legge in una nota della Cri che per ricordare i colleghi scomparsi ha pubblicato sui suoi profili social un video nel quale ribadisce la necessità di proteggere gli operatori umanitari.
“Il nostro emblema non è stato sufficiente a garantire a questi uomini la necessaria tutela. L’aiuto umanitario è messo in pericolo, ogni giorno, dalle guerre, dal mancato rispetto delle norme del diritto internazionale umanitario. Tutto questo è inaccettabile”, ha detto il presidente nazionale Cri, Rosario Valastro, che non manca di ricordare Papa Francesco: “L’azione degli operatori umanitari deve essere tutelata e garantita. Rispettarli e tutelarli significa contribuire ad alleviare le sofferenze dei civili! Lanciamo questo grido ricordando le parole di Papa Francesco che nel suo ultimo messaggio Urbi et Orbi, quasi a volere che le sue parole restassero scolpite nella nostra memoria, ha esortato ad agire sempre spinti dal principio di umanità, ribadendo che davanti alla crudeltà dei conflitti, i civili, le scuole, gli ospedali e gli operatori umanitari non sono un bersaglio”.

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