

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche uno specchio delle trasformazioni sociali e delle tensioni che attraversano le nuove generazioni. In questo contesto, dare voce agli studenti significa ascoltare da vicino i bisogni, le fragilità e le aspirazioni di chi vive ogni giorno le dinamiche scolastiche e guarda con occhi critici, e speranzosi, al futuro. Abbiamo intervistato Eleonora Ciapanna, Karamveer Singh, Elisabetta Spinelli e Francesco Sprecacè, rappresentanti d’Istituto dell’IIS “A. Capriotti” di San Benedetto del Tronto, che ci hanno raccontato il loro punto di vista su scuola, società, relazioni e sogni.
Quali sono, secondo voi, le urgenze più sentite sia all’interno della scuola che nella società di oggi?
Una delle principali difficoltà che viviamo nel nostro Istituto riguarda la mancanza di spazi adeguati per la socializzazione. È una situazione temporanea, dovuta agli interventi di adeguamento antisismico, ma che comunque ha inciso negativamente su diverse iniziative e sulla quotidianità scolastica. Allargando lo sguardo alla società, sentiamo forte l’esigenza di un’educazione più orientata allo sviluppo di competenze pratiche, che siano davvero utili nella vita reale e nel mondo del lavoro. Inoltre, molti ragazzi faticano a percepirsi parte attiva di una comunità: è come se mancasse un senso di appartenenza, spesso indebolito da una realtà sempre più digitale e sempre meno tangibile.
Come vivete il rapporto con la solitudine e la fragilità? Vi sentite iperconnessi, ma allo stesso tempo isolati?
È una sensazione molto diffusa: siamo costantemente connessi tramite i social, ma questa connessione non sempre corrisponde a una vicinanza reale. Al contrario, capita spesso di sentirsi soli, nonostante il continuo scambio virtuale. Il confronto costante con gli altri, anziché spronarci a crescere, genera insicurezze, soprattutto in chi è più sensibile, in una società che propone modelli spesso irraggiungibili o distorti. Crediamo che una possibile risposta stia nell’imparare a valorizzare ciò che ci rende unici, apprezzando le differenze e ritrovando il contatto con la realtà. È importante capire che il mondo virtuale non può sostituire quello reale, e che il riconoscimento delle individualità è la base per una socialità più autentica.
Quali sono i vostri sogni, i valori in cui credete e la visione che avete per il futuro?
Desideriamo un futuro stabile, che ci offra vere opportunità e che sia all’altezza delle nostre ambizioni. Immaginiamo una società inclusiva, dove il merito venga riconosciuto e dove i diritti siano garantiti per tutti. Sogniamo un mondo più giusto, libero dalla violenza, in cui ogni persona possa esprimere sé stessa liberamente, senza paura di essere giudicata per la propria identità. Un mondo dove la diversità sia una ricchezza, e non un ostacolo.
