
Di Sergio Perugini
“He was, in every way, a remarkable human being”. Un uomo straordinario. Così il grande regista italo-americano Martin Scorsese apprendendo della morte di papa Francesco. Il veterano della New Hollywood ha rimarcato sulle colonne di “Variety”: “He radiated wisdom. He radiated goodness. He had an ironclad commitment to the good”. Irradiava saggezza, bontà e aveva una ferrea dedizione al bene. Già, la luce, quella del Papa brillava non solo nelle sedi ecclesiali o nelle piazze, reali e mediali, tra la gente, soprattutto gli ultimi, ma si irradiava anche sullo schermo. Cinema e Tv da subito sono stati rapiti dalla sua peculiare energia, da quella grazia accogliente e coinvolgente. Riavvolgiamo allora il filo di questo racconto, segnalando i principali titoli in cui il Pontefice argentino è stato protagonista.
“Papa Francesco. Un uomo di parola” (2018, su Prime Video, Now, Apple TV+)
Dall’affaccio sulla Loggia di San Pietro, il 13 marzo 2013, dopo quelle parole folgoranti “Fratelli e sorelle, buonasera”, i media di tutto il mondo hanno sentito il desiderio di raccontare quel Papa venuto “dalla fine del mondo”. Dopo numerose richieste giunte all’allora Centro Televisivo Vaticano, l’intuizione – di mons. Dario E. Viganò, fine studioso di cinema e al tempo capo Dicastero – di realizzare un film proprio con il Papa, mettendo a disposizione gli archivi di documentazione della Santa Sede e affidando a un grande autore la regia del racconto. Così è nato “Papa Francesco. Un uomo di parola” (“Pope Francis: A Man of His Word”), documentario scritto e diretto da Wim Wenders e presentato in anteprima al 71° Festival di Cannes.Non solo un bilancio dei primi anni di pontificato, ma qualcosa di più: un’intervista faccia a faccia con papa Bergoglio, in dialogo sui temi di grande risonanza nella società, ma anche pagine più intime, a cominciare dal rapporto con Dio.Sul tracciato dell’esperienza del film “Il sale della terra” (2014), Wenders tratteggia una narrazione acuta e autentica con interessanti proposte stilistico-narrative. Oltre a sequenze note come il primo affaccio sulla Loggia di San Pietro, i viaggi apostolici tra Europa, America Latina, Stati Uniti e Corea del Sud, nel doc trovano posto suggestive immagini inedite; pagine private, intime, che non fanno altro che rimarcare la grandezza dell’uomo prima che del leader. Raccomandabile, poetico, per dibattiti.
“In Viaggio” (2022, su RaiPlay)
Presentato alla 79a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia, “In Viaggio” di Gianfranco Rosi è un ritratto di papa Francesco attraverso le sue missioni apostoliche. L’autore di “Sacro G.R.A” (2013) e “Fuocoammare” (2016) si è accostato alla figura e al pontificato di Francesco con il desiderio di raccontare il suo impegno a favore degli esclusi, espressione di una Chiesa da campo; un samaritano, prima ancora che un pastore.Il regista ha (ri)composto, con sguardo analitico ed emozionale, il tragitto di papa Francesco nei suoi 37 viaggi apostolici, in 59 Paesi.Combinando materiale d’archivio e riprese inedite di Rosi, al seguito di alcune missioni papali, il doc “In Viaggio” segue una linea precisa, ovvero i temi del pontificato di Bergoglio: periferie, povertà, solidarietà, dialogo, cura del creato, migrazioni, e una ferma condanna alla guerra. Un film che convince e coinvolge, soprattutto per come l’autore “pedina” il Papa, per come lo segue nelle trincee della vita, facendo di tutto per evitare il già visto, il facile santino. “In Viaggio” è un ritratto vibrante, quasi un manifesto “politico” dei dimenticati. Raccomandabile, poetico, per dibattiti.
“Conversazione con Francesco su Vizi e Virtù. Versione integrale” (2021, Nove)
Un racconto che giunge dopo il successo della docuserie “Vizi e Virtù. conversazione con Francesco” (7 episodi) realizzata da Officina della Comunicazione e Discovery. È “Conversazione con Francesco su Vizi e Virtù. Versione integrale”,film diretto da Dario E. Viganò che raccoglie il lungo dialogo tra don Marco Pozza e papa Francesco, una meditazione attorno al tema dei sette vizi e delle altrettante virtù,partendo dal suggestivo scenario della Cappella degli Scrovegni di Padova affrescata da Giotto. Nel corso del doc, il Papa si sofferma a lungo sulla virtù della speranza: “È come l’ossigeno per respirare la vita”. Francesco spiega infatti come “siamo salvati nella speranza, che non delude mai”; mentre, puntualizza, “vivere senza speranza è un inferno”. E ancora, alla domanda su quale sia la speranza per la Chiesa e per l’umanità oggi, la risposta di getto: “Gesù, è lui la speranza. Non dico Dio, ma Gesù: Dio che si è fatto carne, uno di noi che ci accompagna, che si è fatto vicino”. Un documentario che affascina, coinvolge e rapisce; un’opera che negli oltre 100 minuti si carica di un crescente afflato di speranza. Raccomandabile, poetico, per dibattiti.
“Stories of a Generation with Pope Francis” (2021, su Netflix)
Targata Netflix e Stand-by-me, “Stories of a Generation with Pope Francis” è una docuserie in quattro episodi diretta da Simona Ercolani con la collaborazione del Dicastero per la Comunicazione, prendendo le mosse dal libro “La saggezza del tempo” del gesuita Antonio Spadaro. Presentata alla 16a Festa del Cinema di Roma,la docuserie affronta l’incontro tra generazioni mettendo a tema alcuni aspetti centrali della vita; filo rosso sono le suggestioni che il Papa ha offerto in un’intervista originale. Nelle puntate i protagonisti sono tutti testimoni scelti da vari angoli del mondo: da Martin Scorsese all’etologa britannica Jane Goodall, fino a Estela Barnes de Carlotto, presidente dell’associazione Abuelas de Plaza de Mayo, capofila nella ricerca della verità sul dramma dei desaparecidos in Argentina. Racconti di vita, di quotidianità, dove trovano posto anche pagine di dolorosa sofferenza; ritratti condotti sempre con delicatezza e rispetto, mai privi di uno sguardo fiducioso. Il linguaggio è lineare, in cerca di sfumature pop-divulgative. Consigliabile, poetica, per dibattiti.
“Faccia a faccia con Papa Francesco” (2023, su Disney+)
Colpisce soprattutto per la genuinità dello stile conversazionale lo speciale “Faccia a faccia con Papa Francesco” su Disney+: papa Francesco e dieci giovani parlano senza filtri, incuranti di possibili imbarazzi o della distanza generazionale.Si assiste così a un bel torrente di quesiti, riflessioni, dubbi e opinioni, che si ritrovano nei giovani di oggi.Lo speciale dimostra ancora una volta la grandezza di papa Francesco, la sua profonda umiltà e il coraggio della fede che lo anima; il Papa non ha avuto alcun “timore” nell’accettare l’invito né di essere “messo alle strette” da domande scomode o “irriverenti”. Ha ascoltato con attenzione tutti, ricordando che Dio ama chiunque, che la Chiesa non è un club per buonisti, bensì una tenda aperta, dove tutti possono trovare posto. Punto di valore del doc resta la testimonianza luminosa del Santo Padre, questo suo approccio libero, dialogante e coerente, aspetto che la stessa Disney riconosce nelle parole del vice president of production Disney+ Spagna, Sofía Fábregas: “Il fatto che Papa Francesco si sia seduto ad ascoltare e abbia avuto un dialogo aperto con questi giovani adulti, molti dei quali distanti dalla Chiesa cattolica, con questa onestà e vicinanza dà a questo speciale un valore enorme”. Consigliabile, problematico, per dibattiti.
“Chiamatemi Francesco” (Mediaset Infinity) e “I due papi” (Netflix)
Non solo cinema documentario e docuserie. Nel corso di dodici anni di pontificato la figura di papa Francesco è stata affrontata anche attraverso film di finzione. Anzitutto il biopic “Chiamatemi Francesco. Il Papa della gente” (2015) diretto Daniele Luchetti, una produzione Taodue e Medusa Film sul tracciato dell’esperienza della fortunata miniserie “Karol. Un uomo diventato Papa” (2005).L’opera di Luchetti si concentra sulla giovinezza di Jorge Mario Bergoglio a Buenos Aires, sugli anni di sacerdozio e la difficile stagione della dittatura militare di Videla.Un’opera accorta e rispettosa, tesa a far conoscere l’uomo salito al soglio di Pietro.
Nel 2019 Fernando Meirelles firma “I due papi” (“The Two Popes”), titolo del catalogo Netflix. Una storia di finzione che si ispira a fatti veri, un intenso dialogo tra papa Benedetto XVI e l’allora cardinale Bergoglio. Il film si prende la licenza di raccontare la nascita di un’amicizia tra due grandi uomini di Chiesa sul crinale del cambiamento, a poche settimane dallo storico annuncio di papa Ratzinger. In quel periodo di meditazione da parte del pontefice tedesco, il film ci propone un incontro, prima a Castel Gandolfo e poi nel cuore del Vaticano, nella Cappella Sistina, tra Benedetto XVI e il cardinale Bergoglio. Il film è tutto lì, in quel fitto dialogo, in quella lunga confessione, che assume i tratti di un sogno, quasi di una visione onirica felliniana, dove si sovrappongono frammenti di vita dei due uomini con i sentimenti di apprensione per la Chiesa tallonata dagli scandali (da Vatileaks alla piaga degli abusi). Perno narrativo ed emozionale è l’evoluzione del rapporto tra i due, che Anthony Hopkins e Jonathan Pryce hanno reso magistralmente. Consigliabile, problematico, per dibattiti.
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