A quasi un mese dal terremoto che ha devastato il Myanmar, il 28 marzo scorso, l’arcivescovo di Mandalay, mons. Marco Tin Win, ha lanciato per la Pasqua un appello di pace: “Mi rivolgo oggi non solo ai nostri fedeli locali, ma anche a voi, nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo”. “Chiediamo con coraggio e amore: quando le armi taceranno e inizieremo il dialogo? Correggiamo i torti del passato, perdoniamoci a vicenda e impegniamoci a costruire una pace giusta. Ridiamo speranza ai nostri figli e guariamo le ferite della nostra terra”. L’arcidiocesi si trova nel territorio birmano più colpito dal violento sisma del 28 marzo. In una situazione in cui l’elettricità e i collegamenti telefonici funzionano a singhiozzo, anche l’arcivescovo ha condiviso con i preti della curia, la sorte dei senzatetto. Sia la cattedrale che la casa vescovile hanno subito danni strutturali e per motivi sicurezza anche il vescovo e i sacerdoti hanno trascorso delle notti in strada, con la gente scioccata e impaurita. Nel messaggio – che l’arcivescovo ha voluto condividere con il Sir – il pensiero di mons. Tin Win si rivolge al popolo sofferente della sua terra. “Alle famiglie che vivono sfollate, a coloro che si riparano sotto tetti di fortuna, ai tanti che piangono la perdita dei propri cari o desiderano ardentemente tornare alle loro case: la vostra sofferenza è vista da Dio”. Ma sono 4 anni che il Myanmar è sprofondato in una guerra civile dopo il colpo di stato militare del febbraio 2021. L’arcivescovo di Mandalay conferma la drammaticità della situazione. “Per il popolo del Myanmar – scrive –, la Quaresima è diventata un’esperienza che dura tutto l’anno. La sofferenza causata dal conflitto armato, dagli sfollamenti e ora da disastri naturali come il recente terremoto, ha portato un dolore immenso. Famiglie distrutte, l’istruzione dei bambini interrotta, intere comunità che vivono nell’incertezza. Come vostro pastore, anch’io porto questo dolore. Il mio cuore soffre per il dolore del mio popolo”. Il messaggio si conclude con parole di gratitudine per tutti gli aiuti arrivati in questi anni e soprattutto a seguito del terremoto. “Grazie a tutti i nostri partner e donatori che ci hanno sostenuto”, dice l’arcivescovo. “Il vostro sostegno non è solo materiale, è un segno di speranza di resurrezione”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *