Video di Alessandro Grossi
SAN BENDETTO DEL TRONTO – È con il suono acuto e prolungato delle sirene dei pescherecci fermi al porto di San Benedetto del Tronto, che la Marineria Sambenedettese ha voluto dare l’ultimo saluto a Papa Francesco, oggi, Sabato 26 Aprile 2025, alle ore 9:45, pochi minuti prima dell’inizio della Messa durante la quale sarà celebrato il funerale del Pontefice.
L’iniziativa, che in contemporanea è avvenuta in tutti i porti d’Italia per ricordare il Santo Padre e il suo impegno verso il mondo della pesca, è stato un gesto ancor più significativo per il pescatori sambenedettesi, più volte citati da Bergoglio come esempio virtuoso di cura e custodia del Creato.
Il silenzio composto, la pausa dalle attività consuete e una preghiera nel cuore di ciascuno: sono queste le immagini di una mattinata un po’ triste per i pescatori sambenedettesi, ma anche ricca di ricordi belli e significativi.
Abbiamo allora chiesto a quattro volti noti della Marineria Sambenedettese di condividere con noi il loro ricordo di Papa Francesco. Si tratta di Danilo Cofano, 29 anni, motorista sul peschereccio “Gold Roger“, Filippo Del Zompo, 50 anni, già comandante del peschereccio “Marina O.“, Alessandro Grossi, 52 anni, comandante del peschereccio “Antonietta Madre“, e Pietro Ricci, 50 anni, comandante del peschereccio “Rapepè” e presidente dell’Organizzazione Produttori Marineria Sambenedettese.


Pietro Ricci:
“Per noi è morto un amico. Noi, infatti, siamo gli ultimi, spesso dimenticati da tutti, ma non da Papa Francesco. Ogni volta che vedo i suoi video, mi scende una lacrima. Non è cosa da tutti i giorni incontrare un Papa ed essere presi a modello per tante altre Marinerie italiane. Il progetto “Clean Sea Life – A Pesca di Plastica 2022” è stato il primo esempio di applicazione della legge “Salvamare” nelle modalità di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati, ma da noi il progetto era partito già nel 2018, portato avanti da dieci pescherecci della nostra città. L’anno successivo si era esteso il protocollo per la raccolta dei rifiuti a tutti i pescherecci della città di San Benedetto del Tronto ed è così che la raccolta di plastica nell’Adriatico curata dai pescatori sambenedettesi era giunta agli onori della ribalta. La nostra attività di ripulitura del mare non viene remunerata, bensì viene fatta volontariamente da noi pescatori con passione e spirito di servizio a beneficio di tutta la comunità: effettuando questo tipo di pulizia del mare, infatti, le acque risultano più pulite e anche il pesce che noi utilizziamo è di maggiore qualità. Papa Francesco era molto attento alla salvaguardia del Creato, tanto da scriverci l’enciclica Laudato Si’. Forse per questo ci teneva in grande considerazione e per questo ha subito legato con noi. Noi non lo dimenticheremo mai”.
Filippo Del Zompo:
“Ricordo con molto piacere il primo incontro con Papa Francesco, avvenuto nel 2020, nella Sala Clementina. Oltre che dalla bellezza accecante del luogo, rimasi molto colpito dall’energia di Papa Francesco, che, nonostante i tantissimi impegni, volle incontrarci. E vidi un uomo di ottant’anni colmo di entusiasmo, un entusiasmo capace di accogliere veramente tutti. E sempre con il sorriso stampato sul volto e anche con la voglia di scherzare. Oltre che per me, anche per molti altri marinai quell’incontro ha significato molto. Il mondo della Marineria, infatti, ha in genere molta fede: chi svolge un lavoro rischioso come il nostro, si affida spesso alla Madonna o al Signore, affinché tutto vada bene. Incontrare il Pontefice quindi ha un grande valore: significa incontrare il vicario di Gesù Cristo, colui che è il successore degli Apostoli, la più alta carica della Chiesa. Non è cosa da poco! Eppure Papa Francesco è riuscito a ribaltare questa immagine che abitualmente si ha del capo della Chiesa: con i suoi atteggiamenti umili e la sua spiccata cordialità, si è mostrato sempre al pari degli altri, anche di noi umili pescatori. In questo risiede la sua grandezza più grande: essersi fatto umile come i più umili. Non lo dimenticherò mai!”.
Alessandro Grossi:
“Sono un privilegiato, poiché ho partecipato a due incontri con Papa Francesco. La prima volta si è trattato di un incontro fugace per via dei numerosi impegni del Pontefice. La seconda volta, invece, in Sala Paolo VI, lo scorso Novembre, mi sono veramente emozionato. Papa Francesco, infatti, mi ha stretto la mano e l’ha trattenuta per un po’; poi mi ha chiesto come stesse procedendo la raccolta dei rifiuti in mare e io gli ho risposto che stiamo proseguendo la nostra attività e che la quantità di plastica raccolta, rispetto ai primi anni, è diminuita, segno che si sta maturando una certa sensibilità e che il mare è sempre più pulito, anche grazie al nostro contributo. Il Santo Padre, dopo aver ricevuto l’invito a venire a San Benedetto, mentre si congedava, mi ha detto: ‘Io mi ricordo sempre di voi!’. Parole non scontate o di circostanze, ma profondamente vere, dal momento che più volte Papa Francesco ha citato la nostra Marineria come esempio di cura del Creato da seguire e da imitare. Anche noi ci ricorderemo sempre di lui“.
Danilo Cofano:
“Non dimenticherò mai quel 18 Gennaio del 2020, quando Papa Francesco ci accolse per una Celebrazione privata e poi venne a ringraziarci per il lavoro gratuito di pulizia del mare che stavamo facendo con il progetto ‘A pesca di plastica’. Il Santo Padre ci strinse la mano singolarmente. Io, che ero uno dei più giovani ed avevo tatuaggi dappertutto, fui colto da una grande emozione e anche da un po’ di ansia, tanto che, mentre ero in fila per giungere dal Papa, mi sudavano le mani e mi muovevo nervosamente. Papa Francesco se ne era accorto e, quando arrivò il mio momento, porgendomi la mano e facendosi una risata, mi disse: “Ah, finalmente è arrivato il ragazzo tutto tatuato!“. Con quella semplice battuta riuscì a far sciogliere i miei nervi tesi e ci facemmo anche una bella risata insieme. Mi ringraziò per il mio contributo e tornai a casa con un gran sorriso, ignaro che lo scatto fotografico di quella mano tatuata che stringeva quella del Papa avrebbe fatto il giro del web”.
Quella stretta di mano è divenuta infatti il simbolo del rapporto privilegiato, fatto di affetto e stima, tra Papa Francesco e i pescatori sambenedettesi, tanto che si sta discutendo, proprio in questi giorni, la proposta fatta da un consigliere del Comune di San Benedetto del Tronto di farla diventare un murales in ricordo del Pontefice appena scomparso e del suo legame con la Marineria Sambenedettese.
“Io sono venuto a saperlo solo qualche giorno fa – spiega il giovane Danilo –, perché me lo ha detto don Peppe (n.d.r. don Giusepppe Giudici, direttore dell’Ufficio diocesano dell’Apostolato del Mare per la Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto). Chiaramente, se la proposta dovesse andare a buon fine, il murales renderebbe tutti molto felici: non solo me, che sono protagonista di quello scatto, ma anche i miei amici e colleghi pescatori, perché ci ricorderebbe un incontro bellissimo e ricco di emozioni forti. Il tatuaggio che ho sulla mano, inoltre, è significativo per chiunque ami il mare: esso rappresenta una rosa dei venti con i punti cardinali, uno strumento caro a noi pescatori per poterci orientare in mare, monito a saperci orientare anche nella nostra vita. Provengo da una famiglia che ha allevato generazioni di marinai e io stesso ho dedicato la mia vita al mare fin dalla tenera età. Lo stesso vale per molti miei colleghi. Per questo siamo stati molto attenti e scrupolosi nel ripulirlo il più possibile! Il mare è il nostro pane quotidiano, è fonte di sostentamento per noi e le nostre famiglie. Ed è anche pieno di fascino e di mistero al tempo stesso, un punto privilegiato da cui poter ammirare l’immensa e stupefacente bellezza del Creato: le albe e i tramonti più belli, infatti, sono quelli che ho visto in mare aperto. Forse è per questo che Papa Francesco aveva un legame speciale con noi pescatori e con il mare“.