RIPATRANSONE – Si è onorata ieri, 27 Aprile 2025, a Ripatransone, la solennità dell’Ottava di Pasqua, giornata in cui si celebra la festività della Divina Misericordia, ma che nel Comune ripano è storicamente dedicata alla Madonna di San Giovanni, co-patrona della città e patrona della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto.

A causa della morte di Papa Francesco, la comunità ha deciso di rimandare di un mese tutti i festeggiamenti civili, compreso il tradizionale e suggestivo spettacolo pirotecnico denominato “Cavallo di Fuoco“. Si è dato luogo, quindi, solo ai festeggiamenti religiosi che sono culminati con la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Gianpiero Palmieri alle ore 18:30 presso la concattedrale dei Santi Gregorio Magno e Margherita.

La Santa Messa è stata concelebrata da don Nicola Spinozzi e don Tommaso Caprotti, rispettivamente parroco e vicario parrocchiale delle comunità di Ripatransone, ed animata dal coro parrocchiale riunito insieme al coro delle Suore Teresiane presenti nella cittadina marchigiana.

Presenti anche le autorità civili: il sindaco Alessandro Lucciarini De Vincenzi, il vicesindaco Roberto Pasquali, l’assessora alla Cultura Stefania Bruni e il presidente del Consiglio Comunale Stefano Fraticelli.

Il benvenuto della comunità al vescovo Gianpiero

All’inizio della celebrazione il parroco don Spinozzi ha dato il benvenuto al vescovo Palmieri con queste parole: “La festa della Madonna di San Giovanni è una delle più sentite nella nostra comunità. Tuttavia il dolore per la perdita dell’amatissimo Papa Francesco non ci consente di fare festa come vorremmo. Abbiamo allora deciso di realizzare tutte le iniziative previste nel programma dei festeggiamenti tra la fine di Maggio ed i primi di Giugno. Nel frattempo, essendo la nostra una cattedrale, in comunione con le altre chiese di Roma, da oggi e per nove giorni, celebreremo ogni giorno una Messa in suffragio del Santo Padre”.

“Invitati a guardare la misericordia di Dio”

Mons. Palmieri, dopo aver ringraziato la comunità per aver spostato la data dei festeggiamenti civili, ha introdotto la solennità del giorno, ricordando quanto fosse caro a Papa Francesco il tema della misericordia: “Quando Papa Francesco è diventato vescovo e ha dovuto scegliere il suo motto, ha preso una frase del Vangelo di Matteo in cui viene raccontato proprio il momento in cui Gesù guarda con misericordia Matteo e, scegliendolo, lo chiama. Oggi è la festa della Divina Misericordia che è inserita, nella Liturgia, sempre nel giorno di Pasqua. Tutte le espressioni usate nella Liturgia di oggi – ‘nel giorno di Pasqua’, ‘il giorno che non ha mai fine‘, ‘l’ottavo giorno‘ – ci dicono chiaramente che la Pasqua non termina mai. In questa Domenica dell’Ottava di Pasqua è quindi la misericordia di Dio che siamo invitati a guardare! Allora sentiamoci anche noi guardati con misericordia e scelti dal Padre!”.

“Ricchi di pace, di tutti i beni che il Messia è venuto a portare”

Dopo la lettura del Vangelo da parte del diacono Emanuele Imbrescia, durante l’omelia, il vescovo Gianpiero è tornato sul tema della misericordia, insieme a tutti gli altri doni che il Messia ha portato all’umanità con la Sua pace: “Alla comunità dei discepoli, piena di paura, si manifesta Gesù Cristo. E come avete sentito, soffia lo Spirito sulla Chiesa, sugli apostoli, dicendo «La pace sia con voi!». Questo è il motivo per cui, in tutte le assemblee che facciamo, il celebrante, vestito con le vesti di Gesù risorto, dice, prima di ogni altra parola, «La pace sia con voi!». Chi guida la nostra preghiera, infatti, ogni volta che ci riuniamo insieme, non è don Gianpiero o don Nicola o don Tommaso, ma è il Signore Risorto, che viene a portarci la Sua pace. La parola ‘pace’ nella Bibbia, ‘shalom’, vuol dire ‘tutti i beni che il Messia è venuto a portare’: la pace, il perdono, la fraternità, … Come dicevo, la piccola comunità è impaurita, ormai convinta che l’avventura di Gesù sia finita con la croce e che quindi non ci sia più niente da fare. È in questo contesto che il Signore Gesù si manifesta, dona la pace e dona la missione alla Chiesa: «Come il Padre ha mandato me, io mando voi»”.

“Rigenerati dal soffio dello Spirito che fa  rinascere”

“E poi il soffio, il dono dello Spirito attraverso il soffio. È bellissimo che Gesù Risorto doni lo Spirito attraverso il soffio, perché è un richiamo al mito della Creazione, in cui si racconta che Dio dona il soffio vitale all’essere umano. È come se questa comunità dovesse essere nuovamente generata, nuovamente creata. E nella Bibbia, la parola ‘misericordia’ significa ‘utero materno’. Allora Dio che prova misericordia è Dio Madre, Dio Padre, che dona la vita al suo figlio perché possa rialzarsi in piedi, perché possa ripartire, perché possa rinascere. Ecco allora cosa celebriamo ogni anno a Pasqua! Noi celebriamo la morte e la resurrezione di Gesù, affinché il Signore effonda su di noi il suo Spirito Santo, affinché noi oggi, come Chiesa, possiamo compiere la nostra missione evangelizzatrice in questo tempo e in questo luogo. Ed è una missione di misericordia”.

“In missione per annunciare la misericordia del Signore, sull’esempio di Papa Francesco”

Si tratta di una missione di misericordia, perché Gesù lo dice con chiarezza: «A tutti quelli a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati. E attenzione a quelli a cui non li perdonerete, perché sembrerà che neanche Dio non li perdoni». Capite perché Papa Francesco diceva sempre: ‘Perdonate tutto!. Tutto. Perché deve essere chiaro che a tutti che Dio perdona tutto. Chi si sente perdonato da voi, si sentirà perdonato anche da Dio. Viceversa, se per caso non è perdonata una cosa, la gente penserà che è Dio che non lo perdona. Quindi andate con la vostra misericordia incontro a tutti gli uomini che chiedono perdono, a tutti quelli che chiedono di ricevere la misericordia di Dio’. Mi sembra uno stile importante per la vita della Chiesa. Ecco allora la missione! Ecco quello a cui siamo chiamati. Ed è esaltante pensare che l’unico modo di compiere questa missione sia quello di portare il Vangelo dell’Amore di Dio, il Vangelo della misericordia di Dio, il Vangelo della pace, il Vangelo della riconciliazione, il Vangelo della custodia del Creato, il Vangelo della giustizia sociale. Sono stato Sabato al funerale del Papa, come tanti altri vescovi e cardinali, e, come sapete, c’erano anche 160 capi di Stato. Di fronte a loro il cardinale decano, Giovanni Battista Re, un vecchietto di quasi 92 anni, con voce forte, ha detto: ‘Papa Francesco ha predicato questo Vangelo ed è un Vangelo dell’accoglienza, della pace, della riconciliazione, della misericordia’. E ha ricordato i viaggi coraggiosi di Papa Francesco: in Messico, negli Stati Uniti, a Lampedusa, in Grecia, lì dove tanta gente muore nell’indifferenza generale. Quanti di quei capi di Stato si muovevano sulla sedia, un po’ a disagio! La Chiesa continua la sua corsa. La Chiesa ha questo Vangelo – gigante – e lo Spirito Santo nel cuore e nessuno può fermare la Parola di Dio. Questa Parola deve essere annunciata in tutti i luoghi e in ogni tempo. È questa è la missione della Chiesa! È questa l’avventura esaltante per la comunità cristiana che vive nella Pasqua! Quanto sarebbe bello, se ci scrollassimo di dosso un po’ delle nostre debolezze e sentissimo quanto è grande la bellezza di questa missione in questo tempo e in questo oggi che ci viene donato!”.

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