“Ho potuto apprezzare la totale dedizione di Papa Francesco alla gente: dare attenzione a tutti, avere un sorriso per tutti. Lo Spirito Santo lo sostiene, altrimenti non sarebbe possibile fare quello che fa”. Così il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha ripercorso ieri incontrando i giornalisti la giornata che Papa Francesco ha trascorso a Firenze martedì scorso, in occasione del Convegno ecclesiale nazionale. Papa Francesco, ha raccontato Betori, ha espresso “gioia per come è stato accolto e per il calore e l’affetto da cui è stato circondato, lui stesso me lo ha sottolineato uscendo dallo stadio dopo la Messa”. I richiami del Papa nel suo discorso al Convegno, ha sottolineato Betori, “non sono schiaffi, ma esortazioni a fare passi ulteriori, in un cammino che il Papa riconosce alla Chiesa italiana”. Il richiamo alla sinodalità, secondo l’arcivescovo di Firenze, è soprattutto un invito a proseguire su questa strada: “Il Papa è interessato più ai processi che ai progetti, vuol vedere una Chiesa in cammino”. Lo stesso Convegno ecclesiale nazionale, prosegue Betori, ha dimostrato che “abbiamo preso sul serio l’indicazione della sinodalità: non grandi gruppi di studio, ma piccoli tavoli in cui tutti potevano parlare”.
Quanto ai cambiamenti che adesso questo Convegno, con le indicazioni del Papa, potrà portare nella vita delle comunità cristiane, per Betori non si tratta tanto di rinnovare le strutture: “Le vere riforme sono riforme del cuore. Serve un convincimento da parte di sacerdoti e laici, un nuovo atteggiamento della mente e del cuore”.
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