“Lo spirito cristiano, l’identità cristiana, mai è egoista, sempre cerca di curare con la propria coerenza, curare, evitare lo scandalo, curare gli altri, dare un buon esempio”. Lo ha sottolineato oggi Papa Francesco, nell’omelia della Messa a Casa Santa Marta. A chi gli potrebbe obiettare: “Ma non è facile, padre, vivere in questo mondo, dove le tentazioni sono tante, e il trucco della doppia vita ci tenta tutti i giorni, non è facile”, il Pontefice ha risposto: “Per noi non solo non è facile, è impossibile. Soltanto Lui è capace di farlo. E per questo abbiamo pregato nel Salmo: ‘Il Signore mi sostiene’. Il sostegno nostro contro la mondanità che distrugge la nostra identità cristiana, che ci porta alla doppia vita, è il Signore”. Infatti, “è l’unico che può salvarci, ha detto ancora, e la nostra preghiera umile sarà: ‘Signore, sono peccatore, davvero, tutti lo siamo, ma ti chiedo il tuo sostegno, dammi il tuo sostegno, perché da una parte non faccia finta di essere cristiano e dall’altra viva come un pagano, come un mondano”. Il Santo Padre ha, quindi, rivolto un invito: “Se voi avete oggi un po’ di tempo, prendete la Bibbia, il secondo libro dei Maccabei, capitolo sesto, e leggete questa storia di Eleàzaro. Vi farà bene, vi darà coraggio per essere esempio a tutti e anche vi darà forza e sostegno per portare avanti l’identità cristiana, senza compromessi, senza doppia vita”.
“Lo spirito cristiano, l’identità cristiana, mai è egoista, sempre cerca di curare con la propria coerenza, curare, evitare lo scandalo, curare gli altri, dare un buon esempio”.
A chi gli potrebbe obiettare: “Ma non è facile, padre, vivere in questo mondo, dove le tentazioni sono tante, e il trucco della doppia vita ci tenta tutti i giorni, non è facile”, il Pontefice ha risposto: “Per noi non solo non è facile, è impossibile. Soltanto Lui è capace di farlo. E per questo abbiamo pregato nel Salmo: ‘Il Signore mi sostiene’. Il sostegno nostro contro la mondanità che distrugge la nostra identità cristiana, che ci porta alla doppia vita, è il Signore”. Infatti, “è l’unico che può salvarci, ha detto ancora, e la nostra preghiera umile sarà: ‘Signore, sono peccatore, davvero, tutti lo siamo, ma ti chiedo il tuo sostegno, dammi il tuo sostegno, perché da una parte non faccia finta di essere cristiano e dall’altra viva come un pagano, come un mondano”. Il Santo Padre ha, quindi, rivolto un invito: “Se voi avete oggi un po’ di tempo, prendete la Bibbia, il secondo libro dei Maccabei, capitolo sesto, e leggete questa storia di Eleàzaro. Vi farà bene, vi darà coraggio per essere esempio a tutti e anche vi darà forza e sostegno per portare avanti l’identità cristiana, senza compromessi, senza doppia vita”.
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