In questi giorni in cui l’Europa e suoi cittadini piangono i morti di Parigi e si interrogano sulle ragioni di tali eventi e le conseguenze della scelta della violenza come risposta a tanto dolore, la Focsiv e gli organismi aderenti alla Federazione si rivolge a quanto indicato in questi mesi da Papa Francesco, consapevoli che la scelta di una scesa sul terreno della guerra può rivelarsi solo insensata, fratricida e senza via di ritorno. Rifiutare, quindi, il terrorismo e la guerra è un dovere morale, agire per il dialogo e la pace è una necessità. “Papa Francesco ci parla dei vari conflitti e attentati quali pezzi di una terza guerra mondiale perché, come scrive nella Laudato si’, tutto è connesso. Il terrorismo non è un cancro che è cresciuto nel nulla. Dietro ai pazzi ci sono strategie lucide di potere. Capire le connessioni del terrorismo con il sistema che ci governa è un compito necessario per agire – ha sottolineato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv -. Agire contro il terrorismo e la guerra significa agire contro il sistema che li nutre, dal commercio delle armi ai finanziamenti occulti che derivano dallo sfruttamento di uomini e risorse naturali, alla geopolitica del potere e dei potenti”. È, poi, “indispensabile non fare confusioni. I rifugiati e i migranti che fuggono dalla guerra e dal degrado socio-ambientale non sono terroristi, ma sono le loro prime vittime”. Il pellegrinaggio “Una Terra. Una Famiglia umana. In cammino verso Parigi”, partito da Roma lo scorso 30 settembre e in questi giorni in arrivo nella capitale francese per l’appuntamento di Cop 21, “oggi assume un significato più forte: lottare per un mondo fondato sull’affermazione della dignità della persona, a partire dai più poveri e vulnerabili, dai rifugiati ai migranti, nella cura del creato, è costruire percorsi di pace vera, contro terrorismi e guerre. Non ci fermeranno”, ha concluso Cattai.
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